Chiavenna, dall’Olanda alla Valtellina: "Ecco la rotta della droga"

La deposizione di un corriere ha ricostruito il traffico di cocaina importata tra il 2016 e il 2017

"Sono andato in Olanda e ho acquistato la droga, che ho portato in Italia per conto di un albanese che all’epoca lavorava in Valtellina e Alto Lario". Con queste parole Claudio Malugani ha ricostruito il traffico di cocaina, che tra il 2016 e il 2017 è stata importata in Alto lago e Valtellina dalla piazza di Rotterdam. Incalzato dalle domande del pm Caterina Scarselli, Claudio Malugani, originario di Chiavenna, che ha già scontato una pena per una vicenda di droga ed era stato coinvolto per un "affaire di droga" in un tentato omicidio in Brianza nel 2010, in pochi minuti ha ricostruito i legami per il traffico di stupefacenti in Alto Lario e parzialmente scagionato con la sua deposizione Sergio Lazzari, assistito dall’avvocato Fabrizio Consoloni, Ettore e Paolo Masera, assistiti dagli avvocati Michele Cervati e Laura Redaelli e Roberto Ciampi, difeso dall’avvocato William Limonta.

Infatti ha dichiarato nell’udienza di ieri: "a Sergio Lazzari non ho mai venduto sostanze e non avevo grandi frequentazioni, mentre a suo fratello Diego ho dato almeno un chilo e mezzo di cocaina". Sugli altri imputati a processo ha dichiarato davanti al giudice monocratico Nicola Piantadosi: "Li conoscevo di vista perché abitavano al mio stesso paese, ma non avevo frequentazioni". Dichiarazioni che saranno utili nel processo e che saranno vagliate con altri testimoni nelle prossime udienze. Ieri il processo è stato interrotto perché il verbale d’interrogatorio di Claudio Malugani sarebbe stato illeggibile. Quindi il pm ha chiesto un rinvio di tre settimane per acquisirne la copia originale. Angelo Panzeri