Cultura e conti in rosso Se in città il turismo sorride i musei comunali piangono

Le previsioni in municipio del 2023, formulate in base all’accertato del 2022 attestano entrate per appena 30.500 euro. Snobbato rispetto al passato il tempio voltiano

di Roberto Canali

Vola il turismo, ma continua a essere un tasto dolente la cultura a Como, almeno a giudicare dagli incassi dei musei comunali. Le previsioni del 2023, formulate in base all’accertato del 2022, attestano entrate per appena 30.500 euro, una vera e propria miseria considerando che si tratta del bilancio ricavato sommando la vendita dei biglietti di ingresso ai musei, la Pinacoteca, il monumento ai Caduti e il Tempio Voltiano che un tempo, da solo, collezionava migliaia di visite da tutta Italia complice la sua comparsa sul retro delle vecchie banconote da 10mila lire. Con l’arrivo dell’euro la moda di scattarsi una foto di fronte al mausoleo costruito sul lungolago per celebrare la figura del più celebre tra i comaschi, lo scienziato Alessandro Volta che inventò la pila, è inderogabilmente passata di moda, così come la voglia di fare un visita all’interno dell’edificio che ospita alcune delle sue macchine, i ritratti, gli occhiali, i bastoni e altri oggetti personali tramandati nei secoli.

Nel corso del 2023 dalla vendita dei biglietti di ingresso al Tempio Voltiano, il faro che sorge a Brunate ma appartiene a Como e il monumento ai Caduti che è anche uno splendido esempio di architettura Razionalista, il Comune prevede di non incassare più di 15mila euro. Sembrano pochi, ma sono comunque tre volte di più di quanto si prevede di ottenere dagli ingressi ai musei e alla Pinacoteca che, nella migliore delle ipotesi, incasseranno 5mila euro. Poi c’è l’affitto delle sale di Villa Olmo, della sala conferenze della Pinacoteca, dello Spazio Natta, l’ex chiesa di San Pietro in Atrio, San Francesco e il Broletto dai quali si prevede di ottenere 5mila euro. In questo caso però i mancati introiti non sono per forza da leggere come una nota negativa visto che spesso questi spazi sono concessi, in via gratuita, alle associazioni culturali per mostre ed eventi attraverso il patrocinio del Comune. La magnifica Villa Olmo, che è probabilmente la più bella del lago, rende e parecchio al Comune non tanto per la cultura, ma con gli eventi privati come il matrimonio del giugno scorso del miliardario inglese Alan Howard che staccò un assegno da 1,3 milioni di euro solo per affittarla per un mese. L’ennesima dimostrazione che a Como il turismo pesa più della cultura.