Colico, selfie col cerbiatto: cucciolo ucciso dalla foto ricordo dei turisti

La madre non lo ha più riconosciuto a causa dell'odore delle persone. Quando è stato ricoverato al Cras di Calolziocorte ormai era tardi.

Un cerbiatto curato dai veterinari del Cras Stella del Nord

Un cerbiatto curato dai veterinari del Cras Stella del Nord

Colico (Lecco), 3 giugno 2022 – Un cerbiatto è stato ucciso da selfie. Invece che aiutare un cucciolo in difficoltà che si aggirava nei boschi vicino all'Abbazia di Piona a Colico, turisti ed escursionisti lo hanno trattato come un peluche. Lo hanno accarezzato, coccolato e preso in braccio per scattarsi con lui foto ricordo da postare poi sulle pagine social. La mamma, a causa dell'odore lasciato dalle persone, non lo ha così più riconosciuto e lo ha abbandonato. Quando gli agenti della Polizia provinciale lo hanno trovato e soccorso ormai era tardi. A raccontare la fine del cerbiatto sono i volontari e i veterinari della Leidaa, Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente, che gestiscono anche il Cras Stella del Nord di Calolziocorte, un centro di recupero per animali selvatici. “La sua vicenda inizia quando cade in un fiume e viene recuperato da una persona in barca che lo salva – spiegano -. Viene quindi rimesso nel bosco, forse pensando che se la sarebbe cavata. Un grave errore, visto che questi animali sono delicati e sensibili e hanno bisogno dell'aiuto della mamma o, in alternativa, di persone qualificate. Intanto, oramai le possibilità di ricongiungimento con la cerva erano compromesse. Il giorno successivo viene avvistato nella zona adiacente all'abbazia di Piona, solo e abbandonato. Inseguiva disperatamente le persone per avere nutrimento e soccorso. Il povero cervo va incontro ai turisti e lecca i loro pantaloni, tanto era affamato e assetato: le persone lo mettono in braccio ai bambini e fanno addirittura dei selfie con lui, infrangendo la legge che impone di non toccare gli animali selvatici e il comune buonsenso. La madre infatti non riconosce più i cuccioli se sente l'odore dell'uomo”. Dopo tre giorni in condizioni di assoluto abbandono il cerbiatto è stato ritrovato dagli agenti della Polizia provinciale, in coma, steso nell'erba. Lo hanno subito trasferito all'ospedale degli aninali selvatici di Calolziocorte, dove i veterinari del Cras Stella del Nord lo hanno ricoverato in terapia intensiva. Ormai però era troppo tardi e non ce l'ha fatta dopo giorni passati senza cibo né acqua. “Bastava veramente pochissimo per salvarlo, invecein tantu hanno preferito fare i selfie – commenta l'onorevole Michela Vittoria Brambilla, fondatrice e presidente della Leidaa oltre che che del Cras di Calolziocorte -. E' unatteggiamento terribilmente scorretto cui dobbiamo subito porre un freno tramite con una campagna di informazione e sensibilizzazione: tutta la fauna selvatica va conosciuta per essere difesa e rispettata. Sono animali tutelati che rappresentano, secondo le leggi nazionali, un patrimonio indisponibile dello Stato ed è vietato toccarli o appropriarsene. Chiunque veda un cucciolo di cervo o di capriolo solo nel bosco non deve assolutamente avvicinarsi né toccarlo. Se risulta abbandonato e magari anche ferito deve contattare senza indugi gli agenti della Polizia provinciale”.