"Criminale e me ne vanto" E sui social piovevano like

Zaccaria Mourad, in arte Baby Gang, girava video che inneggiavano alle armi. Con la sua banda rapinava passeggeri della Milano-Lecco e centri commerciali

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di Daniele De Salvo

Cattivi ragazzi nei video e nei testi della canzoni e anche nella vita. Il trapper lecchese di 19 anni Baby Gang che "da bimbo sognava rapine in banca" e "in cella dormiva coi figli di puta" ha commesso realmente rapine e in cella c’è stato per davvero. Lo stesso vale per molti degli altri 9 amici tra i 18 e 25 d’età della sua crew che l’altro giorno con lui sono stati denunciati e uno arrestato dagli agenti della Mobile di Lecco del comandante Danilo Di Laura, perché nelle clip dei suoi brani impugnano kalashnikov e pistole sebbene probabilmente finte.

Benché poco più che adolescenti hanno tutti diversi precedenti per reati violenti e droga: "C’ho una gang criminale, al posto del curriculum portano diretto la fedina penale", si vanta infatti il 19enne sempre in uno dei suoi testi. Il campo di battaglia dei “bimbi soldato”, come si definiscono loro stessi nel titolo dell’ultimo pezzo da 2 milioni di visualizzazioni postato in rete a fine settembre, erano e forse sono ancora i treni e le stazioni della linea Milano-Lecco, dove tra il 2017 e il 2018, quando erano ancora minorenni, hanno aggredito e picchiato studenti e pendolari, oppure i negozi dei centri commerciali di Lecco dove hanno assalito vigilantes e commessi. Per girare i videoclip hanno invece trasformato in immensi set a cielo aperto il piazzale della stazione ferroviaria di Lecco, l’ex Piccola velocità, viale Filippo Turati e altre strade del centro cittadino, invase in massa da centinaia di bambini, ragazzini e giovani che si cono prestati come comparse, brandendo mitragliette da guerra, revolver impugnati in stile Gomorra, machete e mannaie, insultando "la pula e i carabinieri", sgommando e impennando con scooter e cinquantini da enduro e considerando “cosa loro“ la città raffigurata come un mix tra i peggiori stereotipi su Bogotà ai tempi dei narcos e Scampia.

"Se non faccio il rapper farò il criminale, già da tempo l’ho detto all’assistente sociale", si legge in un post su Instagram scritto da Baby Gang, alias Zaccaria Mourad, che con i suoi brani sopra le righe e forse oltre la legge è diventato una star del web, che più esagera più incassa like, follower, visualizzazioni e presumibilmente soldi stando agli abiti griffati che indossa e alle fuoriserie che guida.