Coronavirus, Andrea Vitali rimette il camice: "Sono di nuovo a disposizione"

Lo scrittore, dottore in pensione ha aiutato per due settimane un collega bellanese costretto alla quarantena

Lo scrittore Andrea Vitali

Lo scrittore Andrea Vitali

Lecco, 28 marzo 2020 - Per qualche giorno ha posato la penna e ha rimesso il camice. Metaforicamente parlando, perché come dice lui ridendo «il camice non l’ho mai messo e non inizio certo ora». Lo scrittore Andrea Vitali, 64 anni, bellanese, non dimentica che prima di tutto è un medico e adesso, a causa dell’emergenza sanitaria, è tornato a praticare la professione che ha praticato fino al 2013. «Mi sono messo a disposizione per i miei concittadini – racconta Vitali –. All’inizio ho dato una mano a un collega di Bellano, visto che si trovava in quarantena perché aveva visitato una persona risultata positiva al tampone».«Essendo in condizioni di estrema confidenza con tanti bellanesi, sono stato poi contattato per alcune domande. Non solo coronavirus, anche consigli per curare mal di schiena o altro».

Vitali non si è tirato indietro nell’aiutare i colleghi e il servizio sanitario, senza però andare davvero in corsia. «Ma non escludo di poter proseguire: se ci fosse bisogno ancora di me non mi tirerei indietro e continuerei a praticare». Intanto però Vitali non ha dimenticato la scrittura. «Sono un po’ distratto in questo momento, diciamo che mi barcameno su più cose. Ho appena terminato il nuovo romanzo che sarà pubblicato l’anno prossimo, immagino. Mentre è saltata l’uscita del mio ultimo lavoro “Un uomo in mutande“: il lancio è stato spostato ai primi di maggio. Vedremo cosa ci riserverà il futuro».