Colico, video prima della tragedia: gli eccessi e il sogno di indipendenza

Danile Ghedin e Riccardo Micheli raccontano uno spaccato dell’“Interno 23“

Riccardo Micheli e Daniel Ghedin

Riccardo Micheli e Daniel Ghedin

Colico (Lecco), 3 maggio 2020 -  Storie di droga come in “Trainspotting“. Ma quello che è successo a Colico la sera di domenica scorsa non è l’epilogo della trama di un film sul disagio giovanile ambientato a Edimburgo e i due amici per la pelle e per la morte Daniel Ghedin di Sorico, che giovedì avrebbe compiuto 19 anni, e il suo coetaneo di Piantedo Riccardo Micheli non sono Rent Boy né Spud o Francis Begbie e nemmeno gli altri protagonisti del capolavoro cinematografico del 1996 da Premio Oscar.

All’interno 23 di quel complesso residenziale del centro in via Nazionale Nord a due passi dal municipio e di fronte alla stazione, che i due si erano anche tatuati sulla spalla, la droga mischiata al Lexotan e all’alcol era reale, come lo erano gli incontri con ragazzine della loro età conosciute in discoteca oppure al supermercato, come le due valtellinesi che hanno trascorso insieme quell’ultimo pomeriggio. Lo testimoniano i loro post pubblicati fino a qualche ora prima della tragedia sui loro profili social.

Sono foto e video che raccontano di una vita disordinata vissuta sopra le righe e anche sopra le regole, che mostrano un appartamento invaso da bottiglie di superalcolici vuote, che ritraggono spinelli, armi giocattolo impugnate in stile gangster, psicofarmaci utilizzati come ingredienti di drink e cocktail dello sballo, adolescenti in giro per casa o inermi su un letto, con account che rimandano ai narcotrafficanti come El Chapo. E poi ci sono loro, che ballano o in discoteca, o in bagno mentre si preparano a uscire, o sotto i portici appena fuori dal condominio dove si erano trasferiti da un paio di mesi realizzando il sogno di indipendenza.

"Sono il king di Colico bros", "Sono il re di Colico fratelli", scimmiotta i trapper Daniel molleggiandosi in ciabatte ripreso da Riccardo alias Niceyrichie nell’ultimo filmato pubblicato in rete solo poche ore prima della nottata in cui perderanno la cita insieme e i cui contorni non sono ancora chiari. "Tu aspettami perché sono la morte e non ho fretta", recita il commento a quella clip estrema. La morte invece aveva fretta solo che loro non lo sapevano ancora.