Civate, scoperto un antico cimitero perduto: ritrovate sei sepolture medievali

I resti di sei scheletri umani sono riemersi durante gli scavi per l'acquedotto. ''Una scoperta molto significativa''

Uno degli scheletri trovati a Civate

Uno degli scheletri trovati a Civate

Civate (Lecco), 27 marzo 2024 - Un antico cimitero perduto, con sei sepolture di epoca altomedievale. E' stato ritrovato nelle scorse settimane a Civate, durante i lavori si scavo per la realizzazione di una adduttrice dell'acquedotto. Gli scheletri custoditi nelle tombe o direttamente sepolti nella nuda terra purtroppo risultano fortemente danneggiati, in alcuni casi difficilmente distinguibili, a causa di precedenti scavi eseguiti il secolo scorso.

Il ritrovamento

I reperti umani sono venuti alla luce nella zona della chiesa della Santa, dedicata ai santi Nazzaro e Celso. Sono emersi durante i lavori di scavo per la realizzazione appunto dell'adduttrice dell'acquedotto intercomunale. Sono stati trovati ad un metro di profondità, sotto l'asfalto di via Papa Giovanni XXIII, vicino alla chiesa dei santi Nazaro e Celso, di epoca longobarda, tra il VIII e XVIII secolo, ma che è stata costruita su una precedente postazione militare romana. Si trova in località La Santa ed è dedicata appunto a due santi soldati, un ulteriore indizio della presenza dell’antica postazione militare. Una delle ipotesi più plausibili è che si tratti di sepolture di un vecchio cimitero prima sconosciuto che si trovava in un'area sacra nei pressi del luogo di culto, come si usava una volta.

Oliveto Lario

I resti di almeno sei individui sono stati ritrovati nelle scorse settimane anche a Onno di Oliveto Lario, durante gli scavi per la realizzazione delle rete di depurazione. Le spoglie sono state rinvenuta in un'unica tomba, delimitata da pietre e coperta da una lastra: al momento non è possibile stabilire l’epoca esatta di questi diversi reperti, ma le analisi di laboratorio e lo studio antropologico forniranno presto i primi tasselli per tentare di ricostruirne la storia. Capita spesso che in provincia di Lecco, come altrove in tutta Italia, durante scavi per diversi motivi, riemergano testimonianze dal passato. Anzi, praticamente ogni volta che si scava si trova qualcosa. Per questo in molti casi viene reclutato un archeologo di cantiere.

I lavori

Dopo due settimane di stop per consentire agli archeologi di svolgere il loro mestiere, a Civate sono ripresi i lavori per la posa del raddoppio dell’Acquedotto Intercomunale Brianteo. Ieri è stato così possibile ripristinare la normale circolazione stradale. I lavori, che proseguiranno nel comune di Civate lungo l’area tra Via Papa Giovanni XXIII e la SS639. Termineranno con la fine dell’estate. L'intervento è stato commissionato dai tecnici di Lario Reti Holding, la Spa pubblica per la gestione del servizio idrico integrato in tutta la provincia di Lecco, con oltre 450 sorgenti, 95 pozzi, la potabilizzazione dell'acqua del lago, più di 2.600 km di condotte dell'acquedotto e oltre 1.800 km di condotte fognarie.

La funzionaria della Soprintendenza

Ad occuparsi dello scavo sono stati gli archeologici dello studio Ar.Pa Ricerche di Abbadia Lariana, con la direzione scientifica degli esperti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che hanno permesso di individuare l’antica area cimiteriale collegata alla chiesa, prima non nota. “Si tratta di una scoperta molto significativa, che amplia notevolmente i dati a nostra disposizione. – commenta Alice Maria Sbriglio, funzionaria archeologa della Soprintendenza –. Nell’arco di poche settimane abbiamo assistito a due importanti scoperte grazie alla proficua collaborazione con i tecnici di Lario Reti Holding, che intendo ancora una volta ringraziare per l’attenzione e la sensibilità verso l’archeologia”.