La storia si può dimenticare, perfino nascondere, ma non si può cancellare. Le tracce e i brandelli di ciò che è stato e successo restano e prima o poi riemergono dal passato, per ricordarci da dove arriviamo e chi eravamo. Gli scavi per la realizzazione della rete del teleriscaldamento cittadino hanno riportato alla luce la Fiumicella. È un canale storico, vecchio di secoli, per deviare l’acqua del Gerenzone, uno dei torrenti che attraversano Lecco, a monte dei rione San Giovanni. "L’energia della sua acqua veniva sfruttata in oltre 40 officine per trasformarla in forza motrice", spiegano Paolo Colombo, presidente dell’associazione Officina Gerenzone, i cui volontari ridanno voce al fiume, al suo percorso, al suo ambiente, alla storia e alla Lecco che non c’è più che si è sviluppata attorno e grazie ad esso, diventando una sorta di Manchester del lago di Como. "Il tratto emerso portava acqua alle officine, ai filatoi e ancor prima ai mulini del vecchio borgo di Lecco che aveva nell’attuale Via Giuseppe Bovara il suo baricentro", proseguono dall’Officina Gerenzone. Che si tratta della vecchia Fiumicella non ci sono dubbi. La Fiumicella è stata riscoperta vicino al liceo scientifico e musicale Giovanni Battista Grassi. La condotta purtroppo è stata tranciata di netto. Una volta posate le nuove condutture del sistema di teleriscaldamento verrà nuovamente interrata e probabilmente dimenticata di nuovo. Nel contempo però continuerà a essere protetta dagli elementi della natura e dall’urbanizzazione e a essere in qualche modo custodita.
Proprio i volontari dell’Officina Badoni nel 2020 hanno recuperato in parte la Fiumicello, nella parte più a monte, ripulendola dai rovi e vegetazione. D.D.S.