
Il sindaco di Calolziocorte Cesare Valsecchi
Calolziocorte (Lecco), 24 marzo 2015 - La certezza che la scuola di Rossino abbia un futuro non c’è: negli ultimi tempi la sua sopravvivenza è tornata in discussione, tanto che sul piatto ci sono già alcune proposte alternative formulate dall’amministrazione comunale in collaborazione con la direzione dell’istituto comprensivo. In pratica tutti gli alunni della zona collinare di Calolzio potrebbero essere indirizzati alle scuole del Pascolo, fuori Comune, a Carenno.
I genitori, nel frattempo, non demordono e sono sempre più determinati a non lasciare nulla di intentato, dopo essere già scesi in piazza ma avere anche dato concretamente una mano ad ampliare le attività dell’istituto, contribuendo economicamente. I numeri ci sono, ma l’ultima parola spetta ora al provveditore: alla chiusura delle iscrizioni la soglia minima delle 15 adesioni è stata raggiunta, per cui la prima elementare per il prossimo anno scolastico dovrebbe essere garantita. Il condizionale è d’obbligo, perché tutto dipenderà dalle assegnazioni d’organico che il provveditore agli studi definirà per l’istituto comprensivo di Calolzio. Solo in quel momento si saprà se il plesso di Rossino sopravvivrà anche a questa bufera, o se invece sarà costretto all’addio.
«Fino a quando non verranno ufficializzate le attribuzioni di organico, non potremo essere sicuri del salvataggio della scuola – spiega il sindaco Cesare Valsecchi –. L’obiettivo è quello di non chiuderla, ma c’è da tenere in considerazione il calo generazionale che in questi ultimi anni ha portato alla diminuzione di circa 50 alunni in tutti i plessi scolastici». Gli stessi genitori in coro dicono: «Rossino è una frazione abbandonata. Lasciateci almeno la scuola, visto che la frazione sta diventando solo un dormitorio».