
Il complesso storico, che si trova in riva al fiume Adda
Calolziocorte (Lecco) - Una corsa contro il tempo che ha dato i suoi frutti. I 70mila euro per salvare dal fallimento la Fondazione di Santa Maria del Lavello sono stati trovati. Una raccolta fondi che ha visto protagonisti i cittadini, ma anche un amministratore e l’attuale presidente facenti funzioni. La liquidazione è stata scongiurata grazie al reperimento in extremis delle risorse necessarie per consentire al consiglio di amministrazione di provvedere all’approvazione del bilancio 2020 dell’Ente. 70mila euro, la cifra su cui si giocava la partita, recuperata nell’arco di una ventina di giorni grazie alla disponibilità dimostrata da imprenditori, associazioni e desercizi commerciali, dopo aver procrastinato lo scioglimento della Fondazione a più riprese.
"Dobbiamo ringraziare la comunità di Calolziocorte e il territorio in senso più ampio: hanno dato un forte contributo credendo nella valorizzazione del luogo più bello forse dell’intera Valle San Martino", il commento del sindaco Marco Ghezzi, ora speranzoso di poter veder presto rifiorire il Monastero. Il primo passo sarà la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione, possibile presidente Armando Friburghi. La Fondazione è ormai da tempo senza un presidente, dopo le dimissioni dopo pochi mesi dal suo insediamento di Daniele Maggi. Il nuovo consiglio dovrà provvedere anche a modificare lo statuto, qualora alcuni dei soci decidessero di sfilarsi da quello che sarà il nuovo progetto di rilancio del complesso nel suo insieme, tra religione, cultura e parte commerciale, con un occhio di riguardo alla sostenibilità economica, per evitare di ricadere nella situazione ora ripianata, solo grazie ad un’iniezione di liquidità esterna. Attualmente compongono la Fondazione di Santa Maria del Lavello la Regione Lombardia, la Provincia di Lecco, il Comune di Calolziocorte, la Camera di Commercio, la Comunità Montana Lario Orientale e Valle San Martino e la Fondazione Adriano Bernareggi di Bergamo. Il complesso storico, che si trova in riva al fiume Adda, ora potrà vedere un rilancio, anche se i tempi sono stretti.