Cade e muore a 24 anni sulle montagne lecchesi

Giovanni Borsatti, di Milano, è stato trovato esanime nella notte dai soccorritori. Stava per laurearsi in Medicina a Pavia. È la terza vittima in quota da inizio anno

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di Daniele De Salvo

È scivolato ed è precipitato per diversi metri. Quando i soccorritori lo hanno trovato nel cuore della notte ormai era morto. A perdere la vita sulle montagne della Valsassina che conosceva molto bene è stato Giovanni Borsatti, 24 anni di Milano. Frequentava il sesto anno di Medicina a Pavia dove alloggiava all’Almo Collegio Borromeo. Gli mancava solo di discutere la tesi per laurearsi. L’altra mattina con i genitori, con cui abitava in via Paolo Sarpi a Milano sebbene tutti originari di Trento, ha raggiunto la seconda casa di famiglia a Moggio per trascorre insieme le vacanze di Pasqua: loro sono rimasti nell’abitazione di villeggiatura, lui si è messo subito in marcia per una camminata tra i Piani di Artavaggio e i Piani di Bobbio sopra Barzio. "Tutto bene, sto tornando", li ha avvisati nel pomeriggio. Invece non è andata affatto bene perché Giovanni non è più tornato. In serata mamma e papà, sempre più preoccupati dopo ore di inutili tentativi di contattarlo al cellulare che suonava inesorabilmente muto, hanno lanciato l’allarme. Sono stati immediatamente mobilitati i soccorritori del Soccorso alpino, i vigili del fuoco del comando provinciale di Lecco, i carabinieri di Introbio e i volontari della Protezione civile di Moggio che hanno cominciato a setacciare l’area via terra. Sono state effettuare anche perlustrazioni aeree con l’eliambulanza di Como e di Sondrio. Nonostante il buio le ricerche sono proseguite a oltranza, ma la missione si salvataggio si è trasformata in un’operazione per recuperare un cadavere.

Intorno all’una e quaranta i soccorritori hanno infatti prima trovato lo zaino di Giovanni e poi, un centinaio di metri più in alto, a 1.800 metri di altezza, hanno individuato il suo corpo, sotto il Sentiero degli stradini, un percorso in parte attrezzato con funi metalliche perché in alcuni tratti è molto esposto. "E’ caduto in una zona molto impervia – spiegano dal Soccorso alpino della stazione di Valsassina e Valvarrone della XIX Delegazione Lariana -. Probabilmente è scivolato in un punto ancora ricoperto da ghiaccio e neve perché in quota e su un versante in ombra". Giovanni era ben equipaggiato e attrezzato, aveva percorso parecchie volte quel tragitto fin da bambino. Per riportare a valle la salma di Giovanni i soccorritori hanno dovuto spostarlo in un punto da dove è poi è stato recuperato con il verricello dai tecnici dell’elisoccorso che con i piloti sono abilitati al volo e alle manovre notturni. Il feretro è stato infine ricomposto nella camera mortuaria dell’ospedale di Lecco e solo alle 3 l’intervento è stato dichiarato concluso. Giovanni è il terzo escursionista morto sulle montagne lecchesi da inizio anno dopo il 21enne Alessandro Bisi di Saronno precipitato sul Legnone a gennaio e Roberto Grassi, il pensionato di 88 anni di Milano morto sul Moregallo.