Terrorismo, "mamma Isis" arrestata: "Andare in Siria è stato un grosso errore"

Alice Brignoli è stata riportata in Italia insieme ai figli: "Ci aspettavamo un posto idilliaco per gli islamici ma abbiamo trovato la guerra"

Alice Brignoli

Un fermo immagine tratto da un video dei carabinieri mostra Alice 'Aisha' Brignoli moglie di Mohamed Koraichi, nato in Marocco, tra i sei destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito del blitz di Digos e Ros a Lecco, 28 aprile 2016. ANSA/CARABINIERI - ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING

Bulciago (Lecco), 30 settembre 2020 - "È stato un grosso errore, lo Stato islamico in Siria non era il posto idilliaco che ci aspettavamo quando siamo partiti nel 2015, rispondendo al richiamo di al-Baghdadi, anzi volevamo tornare indietro". È quanto ha detto, in sostanza, nell'interrogatorio davanti al gip Manuela Cannavale, Alice Brignoli, moglie del militante dell'Isis Mohamed Koraichi (deceduto), arrestata in Siria dal Ros con l'accusa di terrorismo internazionale e riportata in Italia assieme ai 4 figli. All'interrogatorio ha preso parte anche il capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili.

La decisione di partire risale alla metà del 2014 quando la coppia ascoltò il proclama con cui il califfo annunciò la fondazione dello Stato islamico Alice Brignoli e il marito di origine marocchina - come ha ricostruito la donna nel primo interrogatorio in carcere davanti al gip - decisero di partire per la Siria lasciando Bulciago, nel Lecchese, dove, a suo dire, la famiglia non si sentiva a proprio agio. Così nel 2015 affrontarono un "viaggio di cinque giorni in auto" fino alla Siria. "Ci aspettavamo un posto idilliaco per gli islamici, con case e scuole, ma abbiamo trovato la guerra", ha detto in sostanza la donna di 42 anni, aggiungendo che in più di un'occasione avrebbero tentato invano di tornare indietro.

Proclamandosi sempre di fede islamica "ma non più radicalizzata", Alice Brignoli ha spiegato di essere "felice" che i suoi quattro figli (uno dei quali nato in Siria) sono tornati in Italia e che stanno bene, sostenendo che i bambini non sono stati addestrati. Era il marito, ha spiegato, che combatteva e che teneva i contatti con gli uomini dell'Isis. Venerdì la donna accusata di terrorismo verrà nuovamente interrogata dai magistrati (stavolta dai pm) e l'indagine, coordinata anche dal pm Francesco Cajani, mira a comprendere nei dettagli l'organizzazione del viaggio verso la Siria di Alice Brignoli e del marito nel 2015, per verificare anche se nell'area di Lecco e dintorni ci siano personaggi che ancora forniscono assistenza agli aspiranti 'foreign fighter'.