Bulciago, sindaco amareggiato: "La bonifica dell’area Teva non interessa a nessuno"

"Il dibattito in Consiglio comunale disertato dalla popolazion"

Una protesta contro la chiusura della Teva

Una protesta contro la chiusura della Teva

Bulciago (Lecco), 2 dicembre 2019 - La «terra dei fuochi» di Bulciago verrà completamente bonificata, ma sembra non interessi a nessuno, o quasi, nemmeno agli studenti del Friday for future. A rammaricarsene è Egidia Beretta, ex sindaco per 10 anni dal 2004 al 2014, mamma dell’attivista per i diritti umani dei palestinesi Vittorio Arrigoni assassinato nell’aprile 2011 da terroristi salafiti a Gaza all’età di 36 anni, la quale, durante i suoi due mandati con la fascia tricolore indosso, ma anche dopo, più di tutti si è adoperata affinché i terreni su cui sorgono gli stabilimenti della farmaceutica israeliana Teva vengano ripuliti e messi in sicurezza, per evitare possibili contaminazioni della falda acquifera e conseguenze per la salute di chi lì in zona ci abita e lavora.

Durante l’ultima seduta di Consiglio comunale di venerdì sono stati presentati proprio gli interventi in corso ed è intervenuto anche il responsabile degli specialisti che se ne stanno occupando. Nonostante l’importanza dell’argomento tra il pubblico si è però accomodata solo lei, Egidia Beretta. «Mi sarei aspettata di trovare l’aula piena poiché il primo punto all’ordine del giorno riguarda l’aggiornamento sull’attività di bonifica del sottosuolo della tristemente famosa società chimica che ci ha pesantemente inquinato, ma ero sola – racconta sconsolata –. Forse sarebbe stata più opportuna un’assemblea pubblica preceduta da un volantinaggio e da un’informazione più capillare. Mi spiace...». «Mi chiedo però dove fossero coloro che con me hanno combattuto nel tempo questa dura battaglia, oppure i giovani entusiasti bulciaghesi di Friday for future – prosegue e si domanda tuttavia l’ex primo cittadino -. In fondo era pur sempre un friday, un venerdì».

Il polo industriale farmaceutico a ridosso della Sp 342 Briantea Como – Bergamo risale agli anni ‘60, ma è solo dall’inizio del nuovo millennio, con i primi controlli e campionamenti, che si è scoperto ciò che molti già sospettavano, ovvero che il terreno sottostante è tossico. Adesso la situazione, costantemente monitorata dai funzionari dell’Arpa, è sostanzialmente sotto controllo, tutti i parametri risultano nella norma, sebbene tuttavia in un paio di zone sono state riscontrate sostanze proibite residue. Per questo ci vorranno altri tre anni per ultimare la bonifica e per dichiarare definitivamente spenta la «terra dei fuochi» di Bulciago.