
I carabinieri nel luogo del ritrovamento
Barzago (Lecco), 8 ottobre 2020 - Non ha ancora un nome, né un cognome, un’età e nemmeno una storia la persona il cui cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato trovato l’altra mattina in una delle stanze abbandonare dell’ex albergo di Villa Ciardi a Barzago. L’unico legame con la vita della vittima è una anello in metallo a fascetta infilato sul pollice della mano destra con inciso all’interno "Melissa 19 aprile 2015".
In attesa che dall’autopsia possa aggiungere qualche altro elemento utile alle indagini, i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Lecco e il magistrato incaricato del caso Paolo Del Grosso confidano che magari qualcuno possa riconoscersi in Melissa o la conosca e aiutarli ad attribuire un’identità e a scrivere l’esistenza del cadavere ora indicato solo come "N.N.": nomen nescio, cioè sconosciuto.
L’ipotesi più plausibile è che si tratti di un senza tetto stroncato chissà quando da un malore mentre dormiva abusivamente in uno dei letti del complesso per ricevimenti ormai abbandonato che sorge a ridosso dei boschi dello spaccio della Brianza. A lanciare l’allarme lunedì è stato un altro clochard che si è avventurato tra le camere diroccate all’asta insieme a tutto l’immobile e al parco in cerca anche lui di un riparo di fortuna e forse di un luogo appartato per consumare una dose di droga senza essere disturbato. Già altri prima potrebbero forse essersi imbattuti nella salma che si trovava lì da mesi, senza tuttavia avvisare i militari.