Lecco, baby ultrà con il coltello. La società si smarca: “Non è un nostro tifoso”

Ha tentato di colpire un giocatore, l’Aurora San Francesco si difende :"È successo tutto fuori dal centro sportivo, non è nostra la responsabilità"

Baby ultrà con il coltello  La società si smarca  "Non è un nostro tifoso"

Baby ultrà con il coltello La società si smarca "Non è un nostro tifoso"

Il baby ultrà, o presunto tale, che al Bione di Lecco ha cercato di accoltellare alle spalle un giocatore della squadra avversaria in panchina non è un tifoso dell’Aurora San Francesco. Dirigenti, allenatori e calciatori prendono nettamente le distanze da quanto accaduto il pomeriggio del 5 aprile, in occasione della trentesima di campionato regionale Juniores: "Ribadiamo la nostra siderale distanza da ogni comportamento violento, stigmatizzando una deplorevole condotta inusitatamente pericolosa e delinquenziale", si legge in un comunicato diramato l’altro giorno, dopo che il giudice sportivo ha svelato quanto accaduto citando il rapporto stilato dall’arbitro. Dalla società puntano il dito anche contro il giudice sportivo, che, in seguito al gravissimo episodio, li ha puniti con 500 euro di multa, 5 giornate a porte chiuse, la sconfitta 3 – 0 a tavolino e 5 punti di penalità, e anche contro il direttore di gara che avrebbe erroneamente identificato il supporter violento come un loro tifoso: "È successo tutto fuori dal centro sportivo, nell’area vicina adibita a luna park, fuori dal nostro controllo e dalla nostra responsabilità". Tra l’altro, a parte l’arbitro, non risulta sia intervenuto nessuno, nemmeno le forze dell’ordine, che non sarebbero state in alcun modo informate per quanto stava accadendo. Per questo ora sono in corso indagini per ricostruire quanto veramente successo. "La ricostruzione dei fatti non solo è destituita di ogni fondamento ma è anche contraria a tutti i valori che, con dedizione, noi dell’Aurora San Francesco, tutti volontari animati da vero spirito altruistico, ci impegniamo quotidianamente a riaffermare in una realtà che sempre di più parrebbe ingrata e impermeabile a tutti gli sforzi compiuti di pervaderla di sano spirito sportivo", proseguono dalla società sportiva oratoriana, preannunciando ricorso. "Invitiamo a rispettare, sia nei contenuti che nelle forma, una società sportiva di chiara ispirazione cattolica e solidaristica, se possibile evitando di associare con ammiccante sensazionalismo persone che delinquono a quanti sul territorio hanno sempre svolto, o almeno hanno tentato di svolgere, attività sociale prima che sportiva, facendo del rispetto di tutti la propria missione", è l’appello di tutti i componenti dell’Aurora San Francesco. Sul giocatore che a partita ormai conclusa ha steso altri due avversari, nessuna parola. Daniele De Salvo