Anziani minacciati e derubati Così è stato assolto l’uomo arrestato

"Le complessive risultanze istruttorie non confermano il quadro indiziario che era stato ipotizzato nel corso delle indagini, ed è seriamente lecito dubitare che l’imputato sia mai stato coinvolto nella rapina che gli viene addebitata". Dopo essere giunti a queste conclusioni, i giudice del Tribunale Collegiale di Como, lo scorso 8 marzo avevano assolto Mustafa Kabashi, 36 anni di Porlezza, dall’accusa di essere l’autore della rapina in abitazione commessa la sera del 7 dicembre 2019 a una coppia di anziani, 87 anni lui e 81 lei: due uomini, armati di una pistola e un coltellino, si erano introdotti nella adiacente la rivendita di materiali edili De Maria, in via Cuccio, spaccando un vetro e facendosi consegnare 750 euro. A fine gennaio 2021, Kabashi era finito in carcere per una traccia di Dna trovata sul nastro isolante utilizzato per immobilizzare la coppia di anziani rapinati: ma fin da subito, assieme al suo avvocato Emanuele Rosapinta, aveva deciso di andare a dibattimento, per portare tutte quelle prove a sostegno della sua innocenza, che sono state riconosciute dal Tribunale. "La sua ostinata proclamazione di innocenza – proseguono i giudici nelle motivazioni depositate ora – ribadita anche con plurime e accorate lettere, ha trovato parziale conforto in quanto riferito dai testi della difesa sul possibile alibi per la sera della rapina", ma soprattutto "il quadro indiziario che nella fase delle indagini è stato posto a fondamento dell’ordinanza di custodia cautelare, anziché trovare solido conforto nel dibattimento, ha subito progressive erosioni, che non consentono di giungere a un giudizio di colpevolezza". Paola Pioppi