Aereo precipitato sul Legnone. Le tragedie precedenti: Premana e Conca di Crezzo

Otto anni fa l'idrovolante partito da Como si schiantò nei boschi della Valvarrone: tre morti. Nel 1987 le vittime del Colibrì precipitato furono invece 37 tra cui una mamma con i suoi due bimbi

I resti del Cessna 172 e un soccorritore

I resti del Cessna 172 e un soccorritore

Un altro aereo precipitato nei cieli lecchesi, che in passato hanno già dovuto vivere altre tragedie simili. Anzi, di proporzioni anche maggiori. A cominciare dall'idrovolante precipitato nei boschi della Valvarrone, nel Comune di Premana. Era il 9 giugno 2014 quando il Cessna 172, decollato dall'Aeroclub di Como, si schianta attorno alle 11.20 non lontano dalle baite dell'alpeggio dei Forni: muoiono il pilota, Pietro Brenna, 33 anni e i passeggeri Franco Gianola e Adele Croci, marito e moglie di Abbadia Lariana a cui i figli avevano regalato un volo sopra le montagne del paese dove era papà era nato e che aveva sempre nel cuore. Una dramma nel dramma. L'inchiesta, a cui avevano partecipato anche i tecnici dell'Enav, stabilì che si trattò di un errore umano del pilota che era volato troppo basso in quella stretta valle alpina, come peraltro confermò l'unico testimone oculare che vide il velivolo toccare uno degli abeti del bosco e poi prendere fuoco.

L'Atr 42 "Colibrì"

Soccorritori sul luogo dello schianto
Soccorritori sul luogo dello schianto

L'altro disastro aereo rimasto indelebile nella memoria dei lecchesi è legato a un nome di un uccellino dolcissimo e al tempo stesso fragile, il Colibrì. Così era soprannominato l'ATR 42 “Città di Verona” dell’Itavia, in volo da Milano a Colonia, che attorno alle 19.30 del 15 ottobre 1987, precipitò in Val Ferrena sulle pendici meridionali del Monte Lavasc, fra gli abitati di Barni (Como) e Onno (Lecco), a pochi centinaia di metri da Conca di Crezzo. Nell’impatto perirono sia l’equipaggio sia i passeggeri, in tutto 37 vittime, tra cui una mamma con le sue due bambine. In questo caso non si trattò di un errore umano: l'inchiesta stabilì che il piccolo gioiellino del consorzio aeronautico italo francese Aeritalia-Aerospatiale precipità a causa del ghiaccio formatosi sulle ali.

Il memoriale sul luogo dello schianto a ricordo delle vittime
Il memoriale sul luogo dello schianto a ricordo delle vittime

Un memoriale è stato costruito proprio in prossimità del punto dello schianto. Ogni anno si tiene una messa a ricordo delle vittime. cio e quindi sempre più inefficiente diveniva il sistema di sghiacciamento.