Editoriale

Non piove, governo ladro!

Breve e incompleta lista di posti in cui la presenza di acqua, quest’estate, potrebbe essere disattesa: i fiumi Po, Ticino, Lambro, Adda e così via, il lago Maggiore, di Como e d’Iseo, i Navigli, e ancora: laghi minori, torrenti, canali, campi coltivati, fontane, piscine e rubinetti.

La scorsa estate abbiamo affrontato la peggiore siccità degli ultimi 70 anni. Quest’anno, pur essendo ancora ad aprile, siamo già vicini a quei livelli. D’inverno, la Lombardia accumula normalmente 3,2 miliardi di metri cubi d’acqua: al momento sono meno di 1,3 miliardi. Anche le stime più ottimistiche prevedono danni catastrofici all’agricoltura.

Quando l’acqua diserterà i rubinetti e i coltivatori pregheranno il cielo per la pioggia, resta da chiedersi se da buoni italiani imputeremo ogni responsabilità a questo e ai precedenti governi (che pure ne hanno) o se ragioneremo anche sulla nostra responsabilità.

Quelle legate all’impatto climatico, innanzitutto: come il consumo di carne, gli sprechi di energia o l’uso eccessivo di riscaldamento e climatizzatore. E quelle legate al consumo idrico: come le docce eccessive, le lavatrici di troppo o gli inutili lavaggi dell’auto. Perché senza contribuire allo sforzo collettivo, non c’è governo né preghiera che tenga. È st’acqua qua.