AGATA FINOCCHIARO
Editoriale e Commento
Editoriale

L'uomo che pagava le tasse in due Paesi

Chissà cosa avrebbe pensato oggi, accendendo la tv, Mike Bongiorno. Lui, il gigante del piccolo schermo, che salutava portando una ventata della sua "Allegria" nelle case degli italiani, ma dentro il cuore conservava il ricordo dei bombardamenti, la paura della guerra, l'orrore della deportazione e l'ingiustizia della prigionia patita per le sue idee antifasciste. Lui che, come ha ricordato la moglie Daniela, pagava le tasse in due paesi: Italia e America, perché non voleva rinunciare al passaporto che gli aveva salvato la vita.

Al pioniere della tv, che ha portato l'italiano nelle case dove la lingua ufficiale era il dialetto, Milano dedicherà una mostra a Palazzo Reale (dopo avergli già intitolato una strada e posto una targa davanti alla sua abitazione). Non ci sarà solo il Mike ufficiale, l'indiscusso re dei quiz e protagonista di tante gaffe, ma anche il volto meno noto dell'uomo che ha fatto dell'impegno e dell'onestà la sua bussola di vita e di lavoro. Lui, che non si sentiva "il tipo dell'eroe” ma aveva dovuto fare la guerra, come raccontava alla sua valletta Sabina Ciuffini, è entrato – senza volerlo – nella storia del nostro Paese. Non solo in quella della televisione italiana.