La Russia prepara il rublo digitale per il 2022, negozi e imprese obbligati ad accettarlo

Nei piani della banca centrale russa, la criptovaluta del Cremlino avrà lo status di valuta legale: i test al via già dal prossimo gennaio

Il Cremlino (sullo sfondo) si prepara al rublo digitale

Il Cremlino (sullo sfondo) si prepara al rublo digitale

Mosca - Criptovalute, la tendenza impazza ormai a ogni latitudine. La Russia apre a un prototipo della piattaforma digitale del rublo all‘inizio del 2022 e lo testerà l‘anno prossimo prima di prendere una decisione finale sul lancio della valuta digitale del paese. Lo ha annunciato la governatrice della Banca centrale russa Elvira Nabiullina intervenendo alla 30sima conferenza del Bank of Finland Institute for Emerging Economies (Bofit). Nei piani della banca centrale russa, il rublo digitale avrà lo status di valuta reale (Legal tender) e negozi e imprese saranno obbligati ad accettarlo. Già lo scorso luglio la banca centrale russa aveva dichiarato di voler completare lo sviluppo del prototipo del rublo digitale a dicembre e iniziare i test a gennaio 2022. Test che si svolgeranno in più fasi nell’arco dei mesi successivi con l’obiettivo di stabilire una tabella di marcia per la realizzazione finale del rublo digitale. 

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Andrey Kostin, direttore della banca commerciale Vtb, tra i principali istituti della Federazione Russa, in un’intervista a Bloomberg TV ha spiegato che: “L’introduzione di criptovalute ufficiali potrebbe essere interessante. So che alcuni stati, come la Cina, sono particolarmente avanzati nella sperimentazione. (...) Sono in contatto con la Banca centrale per effettuare i primi test su una CBDB russa. L’anno prossimo avranno inizio queste sperimentazioni sul rublo digitale ufficiale. Ci vorranno un paio d’anni per introdurre effettivamente questa novità, ma penso che questo sia il futuro delle banche”.

 La spinta ad accelerare deriva anche dalla necessità di smarcarsi dalla relazione con il dollaro Usa e per offrire un’alternativa ufficiale alle criptovalute, così rigidamente considerate in Russia. Il governatore della banca centrale russa, Elvira Nabiullina, aveva recentemente ribadito la posizione avversa dell’istituzione durante un’intervista, affermando che le criptovalute sono uno degli investimenti più pericolosi attualmente esistenti sul mercato.

 “È molto più facile perdere soldi che guadagnarli nei mercati valutari, e gli asset cripto speculativi sono persino più rischiosi”. ha sottolineato che i mercati delle criptovalute sono estremamente volatili, e che in alcuni casi “le perdite possono essere enormi”. Ha poi sconsigliato al grande pubblico di condurre questo genere di investimenti: “La banca centrale non fornisce mai consigli sugli investimenti, ma in questo caso particolare la banca sicuramente sconsiglia le criptovalute”. Anche perché le criptovalute come Bitcoin sono “denaro falso” e, quindi, non dovrebbero nemmeno essere utilizzati per i pagamenti in Russia.

Il tutto anche se si sollevano sempre più numerose le voci all’interno del Paese contro questa rigidità sviluppata dalle istituzioni monetarie russe. A criticare apertamente la Bank of Russia per la sua posizione su Bitcoin, dopo il membro della Duma Fedot Tumusov che recentemente ha dichiarato: “le criptovalute sono la realtà. Se non lo accettiamo, perderemo”, ci ha pensato uno degli uomini più ricchi della Russia, il fondatore di Basic Element Oleg Deripaska. Secondo il magnate russo, perfino uno stato meno finanziariamente sviluppato come El Salvador “si è reso conto della necessità delle valute digitali e ha scelto un percorso semplice, riconoscendo Bitcoin come un mezzo di pagamento”.