Neolaureati in materie scientifiche premiati dal mercato del lavoro

Brescia, lo studio di Confindustria prova che il loro salario supera quello degli altri nuovi assunti

Laurea e mercato del lavoro

Laurea e mercato del lavoro

Brescia - Le lauree tecnico-scientifiche sono più remunerative per i neo-assunti, che portano a casa un salario d’ingresso medio annuo superiore rispetto ai colleghi con lauree non scientifiche. A fare i conti in tasca ai giovani lavoratori neo assunti è l’HR Dashboard 2021, il rapporto curato dal Centro studi di Confindustria Brescia che riunisce i risultati di tre indagini condotte nel primo semestre dell’anno su un panel di aziende associate. Il rapporto è frutto della collaborazione tra diverse territoriali oltre a quella di Brescia, comprese Assolombarda, Confindustria Bergamo, e Confindustria Como. L’analisi evidenzia che la retribuzione d’ingresso media annua di un giovane laureato si colloca tra i 23.645 e i 25.442 euro, con differenze determinate sia dall’indirizzo di studi, sia dal possesso di una laurea triennale o magistrale. Chi ha studiato materie tecnico-scientifiche arriva a guadagnare una media di 25.442 euro; lievemente inferiori le retribuzioni dei laureati in materie economico-giuridiche (24.769 euro) e umanistiche (24.467 euro). All’ultimo posto si collocano i laureati triennali che, con 23.645 euro, mostrano un gap rispetto alle retribuzioni migliori di circa 1.800 euro l’anno.

Conta anche la dimensione dell’azienda, oltre alla tipologia di laurea. Per i giovani laureati in materie tecnico-scientifiche, i differenziali tra piccole e grandi imprese sono di quasi 3mila euro e tra industria e servizi di oltre 2mila. Lo stesso schema si ripete per i laureati in materie economico-giuridiche. Ancora più profondo il gap per le lauree umanistiche: oltre 4.600 euro la differenza tra piccole e grandi imprese, 2.900 euro tra industria e servizi. "I dati evidenziano, una volta di più, le potenzialità dei percorsi di studio tecnico-scientifici, in particolare all’interno di una provincia fortemente legata all’imprenditoria e all’innovazione come Brescia – commenta Elisa Torchiani, vice presidente di Confindustria Brescia con delega al capitale umano – Sotto questo profilo, il dialogo tra associazioni, imprese e istituti scolastici deve però continuare a crescere, valorizzando le forme di incontro già esistenti, come l’alternanza scuola-lavoro, e trovando nuove modalità di inserimento per laureati e diplomati nelle nostre aziende".