
Immigrati in Lombardia
Milano, 20 ottobre 2023 – Permessi per motivi umanitari sestuplicati, mentre sono dimezzate le richieste per motivi di lavoro. Così è cambiato il ‘quadro’ dei cittadini non comunitari regolarmente presenti in Lombardia in un decennio.
Secondo i dati pubblicati dall’Istat, al 1° gennaio 2023 a livello regionale si contavano 964.434 persone, con un aumento importante sia rispetto ai 928.515 del 2021 che agli oltre 935mila del 2019.
Si tratta di una prima crescita significativa dopo anni in cui, in realtà, i numeri sono andati via via in calo, e che sta portando ad avvicinarsi ai dati del 2012, quando in Lombardia si registravano 972mila cittadini non comunitari.
Guardando alla distribuzione tra le province, a Milano si concentra oltre la metà (475mila); segue Brescia con 120mila su una popolazione che è però meno di un terzo di quella del capoluogo regionale. Rispetto al 2021, Brescia è anche l’unica provincia lombarda dove si registra una flessione (-6%) nelle presenze, mentre al primo posto per crescita si trova Varese con oltre il 9%, seguita da Pavia e Lodi.
Quali sono i motivi principali per cui i cittadini non comunitari hanno chiesto il permesso di soggiorno?
A livello lombardo 585.201 sono sono i cittadini con soggiorno di lungo periodo. Il confronto con il 2021 dice che, in realtà, tra queste persone c’è un calo generalizzato, visto che l’anno precedente erano oltre 612mila. La quota maggiore di riduzione è a Brescia, -11,5%, seguita da Lodi (-8,7%, e Lecco (-6,7%). Tra le ragioni di questa riduzione ci sono anche le difficoltà a rinnovare il permesso di soggiorno, complicato dalla burocrazia.
In netta crescita, invece, i permessi per motivi di asilo e umanitari: nel 2022 sono stati 60.678 in Lombardia, contro i circa 29mila del 2021. Il raddoppio così repentino è legato sicuramente alla presenza degli ucraini, per i quali è stata sbloccata rapidamente la procedura di accoglienza per motivi umanitari. Tuttavia, ampliando l’orizzonte a un decennio fa, si vede che i permessi per asilo sono sei volte i 10mila del 2013 (erano 32mila nel 2020).
Al contrario , in un decennio, sono crollate le richieste per motivi lavorativi: nel 2013 erano state 212mila in Lombardia, mentre nel 2022 sono state 121.675. Crescono i permessi rilasciati per motivi legati allo studio, che passano in Lombardia da poco meno di 14mila del 2021 a circa 16.400 del 2022 su un totale di 54.600 in Italia; la maggior parte è concentrata a Milano (13.274) e Pavia (1.149), mentre province come Brescia e Bergamo non superano le poche centinaia, segno che l’integrazione avvenuta nelle scuole dell’obbligo fatica poi a proseguire nei gradi di istruzione superiori e all’università.
La parte del leone la fa ancora, invece, la richiesta di ricongiungimento famigliare: 170.875 i permessi di soggiorno rilasciati nel 2022 per questo motivo a fronte dei 155.326 del 2021, quasi 15mila in più in un anno.