FEDERICA PACELLA
Economia

Lombardia patria degli stakanovisti, a Milano i meglio pagati, a Lecco i più sgobboni: la classifica

L’analisi della Cgia di Mestre: Pavia e Sondrio chiudono al classifica sia per retribuzione media dei dipendenti del settore privato che per numero di giornate lavorate

Gian Maria Volonté interpreta il personaggio stakanovista di Ludovico Massa nel film La classe operaia va in paradiso

Nella provincia di Milano gli stipendi più ricchi, in quella di Lecco i lavoratori più stakanovisti, mentre Pavia e Sondrio chiudono al classifica lombarda sia per retribuzione media dei dipendenti privati che per numero di giornate lavorate in un anno. Questo il quadro che emerge dall’elaborazione dei dati Inps, riferiti all’anno 2021, da parte dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre.

Dove si lavora di più

In generale, la Lombardia è sopra la media nazionale per numero di giornate retribuite: 250 quelle dell’intera regione rispetto alle 247 di tutto il Nord e alle 235,3 di media del Paese. Fra le province, gli operai e gli impiegati con il maggior numero medio di giornate lavorate durante il 2021 sono stati quelli occupati a Lecco che, con ben 259,5 giorni, è prima a livello nazionale.

Nella top 10 italiana, va detto, ci sono quattro province lombarde: oltre Lecco, troviamo Lodi al quarto posto con 257,7 giornate di lavoro in media, poi Bergamo (sesta in Italia) con 225,6 giorni e Cremona (ottavo posto) con 254,8 giorni.  Scorrendo la classifica si trova poi Milano con 251,6 giornate e Varese con 250. Sotto la media regionale ma sopra quella delle altre regioni del Nord ci sono Mantova, un po’ a sorpresa Brescia, Como e Pavia, mentre sotto il livello della media nazionale c’è Sondrio con "solo” 235,3 giornate medie retribuite.

Dove il lavoro è meglio pagato

La distribuzione delle giornate di lavoro si riflette poi anche nella classifica delle retribuzioni medie, che vede una corrispondenza tra numero di giorni di lavoro e importi percepiti. Lecco, infatti, svetta al secondo posto in Lombardia con 97,08 euro, così come Bergamo è ai primo posti in regione ed in Italia con 95,43 euro, insieme a Lodi.

Ci sono delle eccezioni, invece, per realtà come Milano, che risulta “medaglia d’oro” in Italia per retribuzione media giornaliera (124,07 euro), pur non essendo particolarmente m alto nella classifica dei giorni lavorati. Viceversa accade per Cremona, nella top 10 nazionale degli “sgobboni”, ma solo trentesima in tutto il Paese per importo medio giornaliero (91,47 euro).  Ciò dipende, ovviamente, soprattutto dal mercato del lavoro e dalla struttura del sistema produttivo.

Lavori meglio e peggio pagati

L’analisi della Cgia di Mestre evidenzia, infatti, che i settori dove le retribuzioni giornaliere sono state più elevate hanno interessato gli occupati del settore creditizio, finanziario, assicurativo (170 euro lordi), certamente molto presente in realtà come quella Milanese. Seguono i comparti settore estrattivo (163,5 euro), energia elettrica-gas (161,3 euro), dell’informazione e comunicazione (126,4 euro) e manifatturiero (107,2 euro).

I lavoratori meno pagati, invece, sono alle dipendenze degli imprenditori del settore noleggio-agenzie di viaggio e servizi alle imprese (68,2 euro) e, infine, gli addetti al settore ricettivo e alla ristorazione (56 euro). Conta anche la posizione in azienda: per i dirigenti, infatti, l’emolumento medio è del 577% superiore a quello conferito agli operai.