Milano – L’inflazione rallenta la sua corsa, ma il costo della vita è sempre più alto, per effetto dell’accumulo dei continui rialzi dei mesi precedenti gli ultimi periodi, con i valori record del 2022.
I dati territoriali resi noti dall’Istat, per quanto riguarda l’inflazione di agosto, dicono che, a livello di Lombardia, l’indice generale ha registrato il -0,1% ad agosto su luglio, con punte di +0,6% per i trasporti e +0,7% per ricreazione, spettacoli e cultura. In calo (-2,2%) servizi ricettivi e ristorazione. In termini tendenziali, ovvero rispetto ad agosto, l’inflazione aumenta del +0,8%, con punte del +3,6% per servizi ricettivi e ristorazione (anno su anno). Fra le province lombarde, a Varese l’indice generale cresce dello 0,9% in un anno (più cari ristoranti e cultura), Como vede un aumento dell’1,2% dei prezzi, Bergamo dell’1% (3,4% l’incremento del costo dell’istruzione). A Brescia, invece, ad agosto 2024 i prezzi sono cresciuti dello 0,6% rispetto ad agosto 2023, con un +4,6% ristorazione e servizi ricettivi; a Sondrio. Secondo l’analisi dell’Istat, ad agosto “nel comparto alimentare, i prezzi mostrano un rallentamento del loro ritmo di crescita, che contribuisce a frenare la dinamica del “carrello della spesa“ (+0,6% da +0,7%). Un sostegno all’inflazione si deve invece all’evoluzione dei prezzi dei servizi, che risente delle tensioni nel settore del trasporto aereo”.
Come si traduce l’aumento dell’inflazione nell’incremento del costo della vita? I conti li ha fatti l’Unione nazionale consumatori, secondo cui al primo posto, in Italia, c’è Bolzano, come città più cara. Per quanto riguarda la Lombardia, è Lecco la città meno virtuosa in termini di spesa aggiuntiva annua, con un rincaro annuo per famiglia media di 341 euro. Segue Como con +335 euro, Bergamo con +279, Varese con +251. Dopo Milano (+229), si trova Brescia (+168 euri). Chiude Pavia con +84 euro.
L’aumento della vita va ad incidere su una situazione non rosea, in cui aumentano soprattutto le diseguaglianze tra i redditi più elevati e le fasce di povertà. Secondo l’analisi appena pubblica da PoliS-Lombardia, in Lombardia, dopo il beneficio di Reddito di cittadinanza più assegno unico, “il numero di nuclei familiari a superare la soglia di grave povertà è pari a 27.910, posizionandosi come quinta regione dopo Campania (con oltre 69mila nuclei), Sicilia, Lazio e Puglia”.
Dagli osservatori Caritas, emergono poi nuove povertà. Secondo Caritas Brescia, guardando agli interventi dei Centri di ascolto parrocchiali e dei progetti in aiuto a persone e famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale, si evidenzia l’aumento degli over-65 (pensionati o disoccupati) che vivono esperienze di isolamento sociale e hanno difficoltà nell’affrontare le spese quotidiane; l’aumento delle donne (casalinghe, madri) che si rivolgono soprattutto per problemi riguardanti l’acquisto di beni e generi di consumo; l’aumento dei Working poor, lavoratori e lavoratrici che non arrivano a fine mese o non riescono a far fronte a spese straordinarie (con nuclei numerosi o situazioni di separazione) che chiedono piccoli prestiti e supporti prevalentemente per la gestione dei generi alimentari e per le spese della casa.