La Giornata mondiale dell’acqua ci ricorda quanto sia prezioso l’oro blu, soprattutto in tempi di emergenze sanitarie come quella che il mondo sta vivendo. L’acqua pulita è una risorsa preziosa non solo per placare la sete, ma soprattutto per combattere le malattie. Pochi sanno che non si muore quasi mai di sete, ma di acqua sporca: un milione e mezzo di bambini all’anno, quattromila al giorno, muoiono di malattie derivate dall’acqua contaminata. E saranno sempre di più in futuro. La quota di popolazione mondiale a corto di acqua pulita era del 15% (250 milioni) all’inizio del secolo scorso e oggi è del 46% (3,6 miliardi), ma salirà al 52% (5 miliardi) nel 2050. Quasi metà della popolazione globale, ad oggi, vive in aree prive di sistemi fognari. La sfida è fornire anche a loro le tecnologie di depurazione e riciclo che abbiamo nel Nord del mondo. Per noi, invece, la sfida è usare bene le tecnologie, ridurre gli sprechi e riciclare l’acqua depurata. Nel 2050 tra 4,8 e 5,7 miliardi di persone vivranno in aree povere di risorse idriche per almeno un mese all’anno, rispetto ai 3,6 miliardi di oggi, mentre il numero di persone a rischio di inondazioni aumentera` fino a 1,6 miliardi, dagli 1,2 miliardi di oggi, a causa dell’emergenza climatica, dell’aumento della popolazione e delle forniture sempre più inquinate, in base all’ultimo rapporto delle Nazioni Unite sullo stato delle acque del mondo. Anche l’Agenzia Europea per l’Ambiente prevede che la crisi climatica inciderà nei prossimi decenni sulla disponibilità di acqua. In Europa l’impatto della siccità sull’agricoltura si farà sentire soprattutto nella fascia meridionale del continente, con il rischio di desertificazione di vaste aree, dalla Spagna alla Grecia, passando per l’Italia, entro la fine di questo secolo. Già nel 2040, secondo il World Resources Institute, lo stress idrico ...
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