Lombardia, inflazione record nel 2022. Era dal 1985 che i prezzi non crescevano così tanto

Pesa l’andamento degli energetici. Segnali di miglioramento, però, a dicembre

In aumento anche i prezzi dei generi alimentari (Archivio)

In aumento anche i prezzi dei generi alimentari (Archivio)

 

Inflazione da record: per trovare un anno come il 2022, bisogna tornare indietro al 1985. I dati Istat sui prezzi al consumo di dicembre confermano che l’anno appena concluso è stato particolarmente pesante sul fronte del caro prezzi. In Lombardia, il 2022 si è chiuso con l’11% di crescita su base annua, anche se dicembre è andato meglio dei mesi precedenti (+0,3% rispetto a novembre, lontano dal +3,4% di ottobre). A livello provinciale (l’analisi Istat non comprende Sondrio e Monza), è andata meglio a Bergamo, dove i prezzi sono aumentati “solo“ del 9,7% su base annua, mentre l’incremento peggiore si è registrato nella provincia di Milano (12%), seguita da Lecco (11,8%) e Varese (11,5%). Sopra la media lombarda anche Mantova (11,30%), mentre Brescia si ferma al 10,9%, seguita da Cremona (10,8%), Lodi (10,7%), Pavia (10,5%) e Como (10%).

A pesare è l’andamento degli energetici, che fa lievitare i prezzi per acqua, elettricità, gas e altri combustibili: la media lombarda è del 53,20%, con punte di 55,30% a Milano; a Bergamo la crescita è del +53,90%, a Brescia del 51,80%, a Como del 53,80%, a Lecco del 52%. Aumentano anche i prezzi degli alimentari, con una media del 12%. Tuttavia, l’Istat rileva che in realtà i prezzi al consumo aumentano al netto degli energetici e degli alimentari freschi (inflazione di fondo). Rispetto ai mesi precedenti l’inflazione cresce più lentamente per effetto del rallentamento dei prezzi degli energetici non regolamentati, degli alimentari non lavorati e dei servizi relativi ai trasporti, mentre un sostegno alla dinamica dell’inflazione deriva dall’accelerazione dei prezzi degli energetici regolamentati, degli alimentari lavorati, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi alle comunicazioni.

"Nel 2022 i prezzi al consumo registrano una crescita in media d’anno dell’8,1% - è il commento dell’Istat - segnando l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu +9,2%), principalmente a causa dall’andamento dei prezzi degli energetici (+50,9% in media d’anno nel 2022, a fronte del +14,1% del 2021)". A Brescia, ad esempio, l’analisi dell’ufficio statistica del Comune rileva che l’incremento congiunturale di dicembre rispetto a novembre è determinato soprattutto dall’aumento della divisione ‘Ricreazione, spettacoli e cultura’ (+4%), seguita da comunicazioni, mobili e servizi per la casa. In termini tendenziali (rispetto a un anno fa), gli aumenti più elevati sono invece per abitazioni, acqua ed energia e prodotti alimentari. Quanto al 2023, secondo l’Istat l’inflazione acquisita, o trascinamento (ossia la crescita media che si avrebbe nell’anno se i prezzi rimanessero stabili per tutto il 2023) è pari a +5,1%, più ampia di quella osservata per il 2022, quando fu +1,8%.