Gran Bretagna, "panico benzina": cosa sta succedendo. Governo valuta intervento esercito

La crisi dell'approvvigionamento e la carenza di camionisti post Brexit ha messo in difficoltà l'intero paese

Una pompa di benzina

Una pompa di benzina

Londra, 27 settembre 2021 - Dal dispiegamento di centinaia di soldati per rifornire le pompe di benzina nel paese alla concessione di visti temporanei. Sono le soluzioni che il Governo britannico sta pensando di mettere in cmapo (o ha già adottato) per risolvere la crisi dell'approvvigionamento dei carburanti che mette in difficoltà l'intero paese. Il piano verrà esaminato oggi dal premier Boris Johnson, anticipano oggi i media. Intanto la Bp ammette che un terzo delle sue stazioni sono senza benzina, mentre la Petrol Retailers Association (PRA), che rappresenta 5.500 distributori indipendenti, riferisce lo stesso per il 50-90% degli impianti. 

Nei giorni scorsi, nonostante gli appelli del governo a non farsi prendere dal panico, le stazioni di servizio sono state prese d'assalto a causa degli esaurimenti dei rifornimenti che hanno interessato anche gli scaffali dei prodotti agroalimentari. La carenza è  principalmente dovuta alla mancanza di camionisti, la maggior parte dei quali sono slavi e, dopo la Brexit, sono rientrati nei loro Paesi, senza più far ritorno nel Regno Unito. Per ovviare a questo problema Londra ha deciso, sabato scorso, di modificare la sua politica sull'immigrazione post-Brexit e di concedere fino a 10.500 visti di lavoro temporanei. Questi permessi di tre mesi, da ottobre a dicembre, dovrebbero sopperire a una vistosa carenza di camionisti ma anche di personale in settori chiave dell'economia britannica, come l'allevamento di pollame.