Pensioni in Lombardia: le più alte a Milano e in Brianza, a Sondrio le più basse. La mappa

Gli ex lavoratori autonomi sono più in difficoltà rispetto a chi ha avuto un impiego in società o aziende. In Lombardia sono oltre 2,2 milioni gli assegni di anzianità: 607mila hanno un valore inferiore a 750 euro

Un pensionato su tre non riuscirebbe ad affrontare una spesa improvvisa di 800 euro senza chiedere aiuti. Succede nel seppur ricco Comune di Brescia, che insieme ai sindacati ha voluto indagare la condizione di vita di pensionati e pensionate. Non stupisce, quindi, se secondo quanto rilevato dall’Istat, rispetto al 2020 nel 2021 si è registrato un aumento dei pensionati che percepiscono anche un reddito da lavoro, perché continuano a lavorare. Due aspetti che raccontano una difficoltà crescente nella fascia dei pensionati, a maggior ragione in un momento storico in cui l’inflazione erode il potere d’acquisto dei redditi fissi.

I dati dell’Inps sulle pensioni al 31 dicembre 2021 (gli ultimi disponibili) evidenziano, del resto, che il valore medio delle pensioni di vecchiaia vigenti in Lombardia è di 1.541,71 euro lordi al mese per i dipendenti, 1.187,6 euro per gli autonomi.

Province come Bergamo, Como, Sondrio sono addirittura sotto la media per le pensioni da dipendenti; sopra la media solo Milano, seguita da Lodi e Monza. Se si guarda alla serie storica, il valore medio degli importi è aumentato negli ultimi anni.

A Brescia, ad esempio, il valore di una pensione di vecchiaia da dipendente è raddoppiato rispetto ai 712 euro del 1998; stesso dicasi per Bergamo (702 euro), Como (683 euro) o Sondrio (628). D’altra parte, però, il valore medio nasconde sempre profonde diseguaglianze. Lo ricordano i dati Istat, da cui si evidenzia che in Lombardia sono quasi 345mila i pensionati con vitalizio da vecchiaia e anzianità tra i 500 ed i 750 euro, su un totale di 2.239.784 pensionati. Se si aggiungono anche i 262.895 che percepiscono meno di 500 euro, si arriva a 607mila pensionati lombardi con meno di 750 euro di pensione al mese, pari al 27%, quasi 1 su 3 (la stessa proporzione che al Comune di Brescia dichiara di non riuscire ad affrontare una spesa imprevista, che può essere, banalmente, un danno alla casa o qualche visita medica in più).

A livello provinciale , la ripartizione è analoga. Nella provincia di Bergamo, sono sotto i 500 euro 65mila pensionati su 235mila, nel Bresciano 70mila su 255mila, nel Comasco 41mila su 136mila, nella provincia di Sondrio 13.600 su 41.400 pensionati. Resta, infine, il gap tra uomini e donne, con queste ultime particolarmente penalizzate prima nel lavoro e poi sul piano previdenziale: nel Bresciano, la ricerca ha rilevato che, a parità di reddito, il 62% delle donne ritiene che le pensioni non siano sufficienti neanche a coprire tutte le spese, mentre il 60% degli uomini ritiene di potersela cavare con il proprio reddito.