Cashback, tutti i trucchi dei furbetti per l'extrabonus. Gli esercenti: "Serve un limite"

Frazionare i pagamenti. C'è chi fa pochi euro di benzina al self service più volte

Pagamento col Pos

Pagamento col Pos

Milano, 7 febbraio 2021 - Introdotto per contrastare l'evasione fiscale ma non a prova di furbetti. E' il cashback di Stato. Chi si è registrato sull'App "Io" utilizzando lo Spid inserendo le proprie carte (carte di credito e bancomat) ottiene il rimborso del 10% per ogni pagamento elettronico effettuato in negozi e imprese "fisiche" (non online). Per questa prima fase servono 50 pagamenti fra il primo gennaio e il 30 giugno (poi il meccanismo sarà attuato nuovamente nei semestri successivi, per ora fino al giugno del 2022). Chi raggiunge i 50 pagamenti in 6 mesi avrà un rimborso del 10% dei pagamenti fino a un massimo di 150 euro. Ma per i 100mila con il maggior numero di transazioni (non con la somma più alta) scatterà un extrabonus di 1.500 euro.

I furbetti

C'è però chi ha pensato a come poter moltiplicare il numero delle proprie transazioni a parità di cifra spesa per poter ottenere l'extrabonus. Un esempio. C'è chi dovendo fare 50 euro di benzina può aver pensato di fare 10 transazioni da 5 euro. Tanti piccoli rifornimenti, uno dietro l'altro. Uno "sbattimento" ma che può valere la pena, deve aver pensato qualcuno, a fronte della possibilità di ottenere 1.500 euro di extrabonus.

Fantascienza? Non proprio. In una stazione di servizio di Cuneo, nei giorni scorsi, sono state registrate 62 transazioni in 55 minuti. Rifornimenti frazionati avvenuti nella notte quando gli impianti sono attivi in modalità self service e i gestori non possono controllare. Nessuna violazione, ma le associazioni di categoria dei benzinai e dei commercianti hanno chiesto al governo alcuni correttivi che possano limitare le operazioni effettuate consecutivamente da una stessa persona presso uno stesso negozio/esercente.

I trucchi

Sono diversi gli stratagemmi (con tanto di siti internet che forniscono vademecum per far lievitare le transazioni) che i consumatori possono mettere lecitamente in atto.

I buoni per l'e-commerce. Detto che solo le transazioni in negozi fisici danno diritto la cashback, gli amanti degli acquisti online sarebbero tagliati fuori. Non del tutto. Alcuni infatti hanno acquistato (usando carte di credito, bancomat o app di pagamento autorizzate) nei negozi (supermercati e attività autorizzate) buoni da spendere poi sui maggiori siti di e-commerce (da Amazon allo store della Play Station solo per fare degli esempi).

No alle domiciliazioni. Se avete bollette e abbonamenti domiciliati (che vengono cioè pagati automaticamente in banca), queste cifre non concorrono al chasback. C'è quindi chi può aver pensato di togliere la domiciliazione per provvedere al pagamento delle bollette direttamente in Posta o nelle tabaccherie convenzionate.

In farmacia, doppio vantaggio. Rientrano tra gli acquisti che danno diritto al cashback anche quelli effettuati in farmacia, purché pagati con carta. In questo caso, inoltre, il vantaggio è duplice perché il rimborso del 10% si somma all’eventuale detrazione fiscale del 19% già prevista se si effettuano, come già da anni, acquisti di medicinali fornendo il codice fiscale.

Evasione fiscale

Il Cashback di Stato mira a ridurre l'esione fiscale come anche la lotteria degli scontrini da poco avviata. Un sistema che permette di ottenere un biglietto virtuale per ogni euro speso utilizzando carte e bancomat nei negozi e store fisici (non online). Ma anche la partenza di questa iniziativa ha riscontrato diversi problemi: molti esercenti non sono pronti. Si puù vincere fino a 5 milioni di euro.