Il tetto di cristallo da infrangere? "Il vero nodo è l’accesso al lavoro"

Carlotta Penati, prima donna al vertice degli ingegneri milanesi: gli interventi devono essere strutturali

Cantiere edile (Archivio)

Cantiere edile (Archivio)

Milano -  Segregazione verticale, differenze salariali, stereotipi: le difficoltà che incontra una donna nella sua carriera non mancano. Carlotta Penati, neo presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, ha però sfondato il tetto di cristallo. È la prima donna nella storia secolare dell’ordine milanese (12.132 ingegneri iscritti) a essere nominata al vertice e, a 40 anni, pure la più giovane. Resterà in carica fino al 2026 "per affrontare le molteplici sfide derivanti dalla complessità della società odierna con serietà e impegno" dice. Originaria di Lacchiarella, si è laureata in ingegneria edile e in architettura ("non c’è soddisfazione più grande di veder realizzare i propri progetti"), ha messo la firma fra gli altri ai progetti del Campus Leonardo a Milano e dell’Ikea Centres Switzerland. Ha provato sulla propria pelle la difficoltà a farsi accettare nei cantieri. Ma ha saputo tenere testa agli uomini, con una sorta di "forza tranquilla".

Le è capitato di scontrarsi con stereotipi di genere? "Nei cantieri qualche battuta l’ho ricevuta. E ho combattuto contro un doppio stereotipo, di genere e di età: se si è giovani si fa fatica ad essere prendersi sul serio dai ’senior‘. Ci vuole forza mentale, equilibrio e preparazione. Non urlare. Credo molto nella leadership che fa crescere le altre persone, condividendo obiettivi comuni".

Per molte donne però rimangono molteplici difficoltà sul lavoro. "Non c’è solo la segregazione verticale verso le posizioni apicali. Il tema più ampio è l’accesso alle donne nel mercato del lavoro: ci sono ex compagne del mio corso di laurea che non sono mai riuscite ad entrarvi".

Che fare? "Le differenze di genere vanno considerate un valore aggiunto. Bisogna dare fiducia alle donne ai vertici, certamente a favore di scelte meritocratiche. E pensare a piani di intervento strutturale, superando politiche di genere occasionali. Non esiste che si debba scegliere fra lavoro e famiglia. La strategia passa anche attraverso il miglioramento delle competenze, in particolare tecniche. In Italia solo il 16,5% delle ragazze si laurea in discipline Stem. Per questo bisogna formare in primo luogo i genitori: i miei mi hanno sempre detto che potevo fare tutto. E anche gli insegnanti dovrebbe cambiare i loro giudizi. Perché se un maschietto prende 4 in matematica ’non ha studiato‘ e se succede alla bambina è ’poco portata‘?".

Un giudizio sul Superbonus. "Incentivo importante con finalità nobili: l’efficientamento energetico oltre a tutelare l’ambiente migliora il posizionamento dell’Italia a livello europeo. Ma per i tecnici è stato complicato gestire la modalità in cui è stato declinato. Le innumerevoli modifiche normative hanno creato incertezza e situazioni non chiare. Ora il blocco relativo a questioni finanziarie deve essere gestito subito per limitare i danni. Ma il governo non ci ha mai interpellati. E infatti il metodo dell’ingegnere, basato su numeri, programmazione e chiarezza, non si vede granché…".