Caffè, le cialde sono libere da sistema. Cosa vuol dire?

L'assenza di vincoli ha il vantaggio per il consumatore di poter testare e gustare tutte le cialde che sono sul mercato

Una tazzina di caffè

Una tazzina di caffè

Siamo testimoni di un cambiamento epocale che sta investendo il mondo del caffè. Se nel passato era la moka lo strumento privilegiato dagli italiani per la preparazione del caffè in casa, oggi lo è la macchina del caffè con cialde e capsule.

Da un’indagine appena conclusa, svolta dal 15 al 22 marzo 2021 tra consumatori appartenenti alla digital community BVA Doxa Roamler è emerso che il 57% dei consumatori preferisce il caffè monodose contro il 56% che resta legato alla tradizionale moka. Il mercato di capsule e cialde è in netta crescita, a discapito dei sistemi più tradizionali che stanno subendo da anni delle lente ma costanti flessioni. Come conseguenza dei nuovi sistemi di utilizzo sono cambiate anche le applicazioni, così come la terminologia. Un concetto che non riguardava la tradizionale moka fa riferimento alla compatibilità, termine entrato nel linguaggio comune ma che ancora genera confusione. Il mercato del monoporzionato è composto da cialde e capsule: sulle seconde il discorso diventa poi addirittura molto più ampio.

C’è infatti una differenza significativa tra capsule “originali” e “compatibili”, un aspetto che invece non riguarda la cialda. L’introduzione sul mercato delle capsule, infatti, ha permesso ai principali brand produttori di macchinette per il caffè di creare “sistemi chiusi”: per questo motivo all’inizio ad ogni macchinetta corrispondeva un determinato tipo di capsula. Con l’aumento della domanda è aumentata anche l’offerta, grazie alle capsule compatibili, più economiche, prodotte non dallo stesso marchio della macchinetta ma comunque atte ad essere utilizzate nei sistemi prima considerati chiusi. Per la cialda il discorso è assolutamente diverso. La quasi totalità dei consumatori utilizza cialde E.S.E. che può considerarsi l’unico sistema “aperto” nel settore del caffè espresso. Il sistema si basa sulla compatibilità delle cialde con diversi marchi e modelli di macchine per espresso.

Questa assenza di vincoli ha il vantaggio per il consumatore di poter testare e gustare tutte le cialde che sono sul mercato, dai marchi emergenti a quelli più famosi. Le cialde E.S.E. rappresentano ormai uno standard: hanno tutte la stessa dimensione e sono compatibili con numerose macchine da caffè presenti in commercio, cosa che non accade con le capsule, che spesso si rivelano incompatibili con la macchina utilizzata a casa o in ufficio. La cialda ESE è costituita da 7 grammi di caffè macinato e pressato, è disponibile in tre dimensioni (38, 44 - e 55 mm) e si adatta a macchine da caffè di qualsiasi marca e modello, a patto che supportino il sistema universale di cialda ESE. Comunemente si utilizzano le cialde di 44, dove il numero indica la misura del diametro delle cialde, appunto 44mm. Le cialde ESE da 38 mm e da 55 mm sono meno presenti sul mercato dal momento che la richiesta è nettamente inferiore. Le cialde ESE hanno molti vantaggi, il più importante dei quali è quello della libertà di scelta rispetto ai modelli di macchina da caffè e alle cialde.

Infatti, il consumatore ha la possibilità di scegliere tra un’ampia varietà di cialde di tutte le marche e di tutti i gusti, e soprattutto può acquistare la macchina da caffè del brand che preferisce, sperimentando nuove miscele grazie all’assenza di vincoli. Oltre alla libertà di scelta, un vantaggio importante riguarda la semplicità di utilizzo: le cialde, infatti, sono comodissime da usare e non sporcano. La cialda, inoltre, contiene la giusta dose per gustare un ottimo espresso, garantendo una riduzione degli sprechi, cosa che spesso non accade con la moka, il cui dosaggio è abbastanza approssimativo. Alla funzionalità e alla versatilità si aggiunge poi il valore dell’ecosostenibilità, essendo composte le cialde da materiali biodegradabili e riciclabili. Le cialde compostabili, in più, hanno il vantaggio di finire direttamente e interamente nell’umido, senza la necessità di aprirle ed eliminarne i residui di caffè e, una volta gettate negli scarti alimentari, saranno riutilizzate per la produzione di compost e di biogas.