Brebemi crea lavoro: 3.620 posti

Il bilancio dei benefici sul territorio a cinque anni dall'inaugurazione e dopo tante polemiche sui costi

Brebemi

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Milano, 19 febbraio 2019 - L'ultimo bilancio pubblicato - relativo al 2017 - parla di una perdita di esercizio di oltre 39 milioni, ma la Brebemi guarda ugualmente con ottimismo al presente e soprattutto al futuro. È quanto emerso dalla presentazione delle ricadute economiche che l’autostrada A35, il collegamento diretto tra Brescia e Milano, ha avuto sul territorio che attraversa, a cinque anni dalla sua inaugurazione e soprattutto a poco più di un anno dalla realizzazione dell’interconnessione con l’A4 alle porte di Brescia. Dicevamo di un bilancio in perdita ma l’indagine presentata ieri a Palazzo Lombardia dalla società Brebemi, con ospite il sottosegretario all’economia Massimo Garavaglia e l’ex presidente Maroni in prima fila, prova a dire che il gioco è valso la proverbiale candela.

I numeri prima di tutto. Secondo l’indagine condotta dalla “Agici” del professor Massimo Ghilardoni, la Brebemi ha generato benefici per 577 milioni di euro in termini di tempo risparmiato, riduzione dei costi di trasporto, minori emissioni inquinanti e rumore e diminuzione degli incidenti. Proiettando i rusltati nei prossimi cinque anni, ne derivano benefici complissivi, dal 2014 al 2023, per 1, 5 milardi Questi i cosiddetti benefici diretti. Poi ci sono quelli indiretti, che hanno influito sullo sviluppo del territorio, Bassa Bergamasca in primis: 18 nuovi insediamenti produttivi di cui 6 già operativi (Amazon e Dhl i nomi più altisonanti); 3.620 nuovi dipendenti; 22,6 milioni di oneri di urbanizzazione incassati dai Comuni (sono 15 quelli interessati, la maggior parte in provincia di Bergamo).

Ricadute positive anche sull’occupazione: in particolare i dati relativi alla Bassa Bergamasca mostrano un +9,9% nel numero dei nuovi rapporti di lavoro avviati tra il 2017 e 2018. Per lo studio la Brebemi ha attratto anche nuovi residenti nei territori che attraversa e di conseguenza influito sulla ripresa del mercato immobiliare (+51% nel comparto residenziale e +46% in quello industriale).

Fin qui il presente. Poi ci sono le grandi sfide del futuro. I transiti in autostrada, grazie all’impennata di fine 2017, si sono attestati sulle 20mila unità al giorno ma l’obiettivo rimangono i 60mila preventivati nel progetto originario. Poi c’è la questione dell’elettrificazione della Brebemi, che la renderebbe la prima autostrada ad economia circolare del mondo con l’energia che verrebbe prodotta e consumata in loco. «Le potenzialità non sono ancora del tutto sfruttate – afferma Francesco Bettoni, presidente Brebemi – Le grandi realtà insediate lungo la A35 fungono da generatori di nuovi investimenti, si attendono nuovi sviluppi, sia nel settore produttivo che in quello commerciale e dei servizi e questa crescita negli insediamenti e nell’indotto collegato porterà alla creazione di ulteriori posti di lavoro».