Attività storiche e di tradizione, un ricco patrimonio di eccellenze in Lombardia

La Regione ne ha riconoscute altre 162: attive da almeno quarant’anni, in totale sono 2.396

Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico

Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico

Milano, 19 ottobre 2021 - Testimoni della storia e della tradizione, ma anche motori del tessuto economico del territorio e spesso punto di riferimento per intere generazioni e per le comunità in cui sono inserite. È l’identikit delle 162 nuove “attività storiche e di tradizione” che sono andate ad arricchire l’elenco della Lombardia. Dal 2010, infatti, la Regione attribuisce il riconoscimento a negozi, locali e botteghe caratterizzate dalla continuità nel tempo (almeno 40 anni) della gestione, dell’insegna e della merceologia offerta, e da altri fattori, quali la collocazione in strutture di pregio e la conservazione di arredi e attrezzature storici.

«Si tratta di realtà straordinarie, che rappresentano un patrimonio economico e di tradizioni socioculturali dei nostri territori molto importante – ha affermato l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi – È il “saper fare” lombardo, unico e incomparabile, che fa della Lombardia un’eccellenza nel mondo". Nel complesso sono 2.396 le imprese storiche che hanno ottenuto di entrare a far parte dell’elenco regionale lombardo. Tra le ultime 162 attività riconosciute nei giorni scorsi, ci sono 89 negozi storici, 46 locali storici e 27 botteghe artigiane storiche,alcune delle quali detengono veri e propri record in termini di longevità. Fra le new entry, quella con più primavere alle spalle è Abbigliamento Ravalli di Varzi, nel Pavese, nato quasi 150 anni fa, nel 1874. Dei primi del ‘900, invece, Calzature Tognali di Brognoli e Tognali, a Orzinuovi (Brescia), che ha aperto i battenti nel 1906; due anni dopo nasceva Antica Trattoria del Ponte, sempre a Brescia.

Tutte le nuove attività storiche riceveranno ora il marchio identificativo ed una collocazione nel sito internet predisposto ad hoc. E c’è anche un importante aspetto economico: le attività riconosciute storiche potranno accedere alle misure di sostegno previste dalla legge regionale 6/2010, quali contributi a fondo perduto, agevolazioni per l’accesso al credito, eventuali agevolazioni in materia di tributi regionali e criteri di premialità nell’ambito di bandi per valorizzazione e tutela delle imprese sul territorio.