Licenziamenti, "è arrivato il momento di togliere il blocco"

Assolombarda plaude alla decisione del Governo di non prorogare ulteriormente lo stop dei licenziamenti

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando

Milano - Sullo stop ai licenziamenti ormai è conto alla rovescia. E il blocco dovrebbe saltare il 30 giugno, come previsto dal decreto Sostegni che lo ha prorogato fino alla fine di giugno. Difficile che intervenga un'ulteriore slittamento, come richiesto dai sindacati. Dal primo luglio e fino al 31 ottobre il divieto rimarrà solo per i settori destinatari dell’assegno ordinario e della cassa in deroga. Cioè, nella maggior parte dei casi, aziende con un numero piccolo di dipendenti e che appartengono a settori, come i pubblici esercizi, il commercio, il turismo, le agenzie di viaggio, lo spettacolo, ed i servizi, in generale, particolarmente colpite dalla pandemia.

Anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando è scettico sulla possibilità di una nuova proroga: "Stiamo discutendo, la decisione è stata assunta nello scorso decreto: ora si sta riflettendo su qual è il modo migliore con il quale provare a mitigare gli effetti della crisi". La precisazione arriva a margine di un incontro in Assolombarda a Milano. "Trovo difficile rimettere in discussione, per la composizione della maggioranza, una decisione che era già stata assunta. Trovo più percorribile la possibilità di differenziare per settori, o di subordinare l'eventuale licenziamento a un utilizzo della quota di cassa integrazione per spostare temporalmente eventuali ricadute negative dello sblocco dei licenziamenti", ha chiosato il ministro.  

Gli imprenditori: bene così

Quella sul blocco dei licenziamenti "mi sembra una buona mediazione, noi l'apprezziamo. E' arrivato il momento in cui il blocco dei licenziamenti è giusto che venga meno, visto che la situazione sanitaria è in via di grande miglioramento". Lo ha sottolineato il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada. "La mediazione fatta dal ministro la riteniamo giusta perché ci sono settori molto più influenzati da quest'anno di pandemia e altri che hanno ripreso", ha aggiunto Spada.  Il presidente di  Assolombarda ha poi evidenziato la "neccessità da parte delle aziende di poter riprendere i loro cicli", ricordando "i segnali" arrivati da tante imprese "che fanno fatica a trovare persone adatte per posizioni aperte. Di sicuro - ha chiosato Spada - ci saranno anche dei ricambi".