
Milano, 12 novembre 2022 - Dalla Lombardia in soli sei mesi sono stati esportati prodotti dal valore di 80 miliardi di euro, il 30% di tutte le esportazioni del made in Italy. Gli incassi dell’export sono aumentati del 22% rispetto ai 66 miliardi del primo semestre 2021 e del 26% in confronto ai 63 dello stesso periodo del 2019. Crescono però di più le importazioni, che hanno portato in regione merci per 94 miliardi di euro, il 30% e il 40% in più dei 72 dei 67 miliardi sui raffronti precedenti. Il saldo della bilancia commerciale è quindi negativo di 13 miliardi e mezzo, in peggioramento del 110,5%, meno comunque del -146% di quello nazionale.
L’export è cresciuto a Lodi del 31,5% e del 25% a Sondrio, Varese, Brescia e Cremona. Fanalini di coda sono invece Como con un +16% di esportazioni e Bergamo e Mantova con il 17%. Di contro a Mantova le importazioni sono aumentate del 60% e a Lecco del 52%. La maggior parte delle merci sono partite per i 28 Paesi dell’Unione europea da cui sono però anche arrivate. Gli altri scambi sono avvenuti con l’Asia, i cui rapporti commerciali hanno movimentato 1 miliardo 700 milioni di euro, tra 764 milioni di export e 944 di import. Poi gli altri Paesi europei ma non dell’Ue, il Nord America, l’Africa e il Centro e Sud America e infine l’Oceania, con scambi per 43 miliardi di euro tra 39 di export e 4 di import. Le prime cinque nazioni per export dalla Lombardia sono Germania, Francia, Stati Uniti, Svizzera e Spagna, che valgono 36 miliardi di euro, pari al 44% di tuttio l’export. Le principali importazioni invece sono arrivate da Germania, primo partner commerciale, Cina, Francia, Spagna e Paesi Bassi, per 50 miliardi di import, più della metà del totale. Tra gli scambi soprattutto metalli, prodotti tessili che in sei mesi hanno fruttato 900 milioni, gomma e mezzi di trasporto.
"C’è stato un aumento ancora più consistente dell’import – analizza Marco Galimberti, presidente della Camera di commercio di Como e Lecco, tra le poche province dove il saldo della bilancia commerciale resta comunque in attivo -. La situazione attuale, con i rincari delle materie prime e del costo dell’energia e la guerra in corso che ha portato a una forte speculazione, richiede ora forti interventi sia a livello nazionale che comunitario".