ANDREA GIANNI
Economia

Autostrade in Lombardia, alla scoperta di un modello da esportare: numeri, date e progetti

Un secolo fa nasceva la Milano-Varese, la prima a pedaggio in Italia. Ora Cristiana Molin, presidente del Cal – dove lavorano 44 giovani tecnici – spiega il sistema regionale tra presente e futuro. La grande occasione delle Olimpiadi

Un tratto della Pedemontana, autostrada regionale lombarda, che congiunge varie province

Un tratto della Pedemontana, autostrada regionale lombarda, che congiunge varie province

Cent’anni fa nasceva la Milano-Varese, prima autostrada a pedaggio d’Italia, progettata e costruita dall’ingegner Piero Puricelli. Un’eredità, nelle grandi opere che hanno trasformato il territorio, portata avanti da Concessioni autostradali lombarde (Cal), società a partecipazione pubblica costituita nel 2007 con una iniziativa congiunta tra il Governo e la Regione, con l’obiettivo di realizzare Brebemi, Pedemontana Lombarda e Tangenziale Esterna di Milano (Tem), oltre al più recente progetto della Treviglio-Bergamo. Una rete che conta attualmente 135 chilometri di nuove autostrade in esercizio a cui si sommano ulteriori 110 chilometri di viabilità ordinaria e opere compensative, realizzata con un modello "non centralizzato" che è "un caso unico" a livello nazionale. Un modello, spiega l’avvocato Cristiana Molin, dal 2022 Presidente di Cal, che "deve essere valorizzato e si potrebbe esportare anche in altre realtà sul territorio nazionale". Negli uffici a Palazzo Lombardia 36 dipendenti, con età media 44 anni, per lo più figure tecniche, lavorano per disegnare il futuro della viabilità lombarda.

Qual è il vantaggio di questo modello inaugurato nel 2007?

"Siamo un caso unico perché nel nostro campo, oltre a noi, i soli concedenti a livello nazionale sono lo Stato e le Regioni Emilia Romagna e Veneto. Abbiamo come interlocutori diretti il Governo e la Regione Lombardia, con il vantaggio di essere presenti sul territorio dove vengono costruite le opere e di poter seguire le procedure passo dopo passo con un grado elevato di specializzazione. Un modello che grazie ad una gestione autonoma ci consente di raggiungere un’efficienza difficile da trovare in altre realtà, di consegnare i progetti in anticipo o in linea con il cronoprogramma, mentre il ricorso al project financing (tecnica di finanziamento di un progetto in cui il ristoro per il privato è garantito dalla gestione dell’opera, ndr) consente di limitare la spesa pubblica al 30-35%, senza considerare i vantaggi dovuti al gettito fiscale".

Ogni grande opera, come Pedemontana, ha un impatto. Come trovare un bilanciamento tra la necessità di portare avanti un progetto e le legittime istanze del territorio?

"Il nostro metodo è quello del dialogo e dell’ascolto del territorio, delle sensibilità di cittadini ed enti locali. Un’opera non deve essere contro il territorio ma a favore e, una volta realizzata, porta vantaggi per tutti. Pensiamo, ad esempio, al tempo risparmiato per raggiungere il luogo di lavoro quando viene realizzata una nuova strada. Per questo anche le opere di compensazione non possono essere calate dall’alto ma devono essere concertate con il territorio".

Si riuscirà a completare la Pedemontana entro il 2030?

"L’auspicio è quello di completare l’opera entro il 2030, e riusciremo a rispettare i tempi. Sulle tratte B2 e C finalmente si sta concludendo la fase approvativa e si partirà a breve con i lavori. Sono già partite su quel tratto le opere prodromiche, come la rimozione degli ordigni bellici. La tratta D, invece, è ancora in fase approvativa. L’accelerata che si è registrata ultimamente ci fa ben sperare sul rispetto dei tempi".

Come procedono, invece, le opere legate alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina?

"Sulle Olimpiadi, uscendo per la prima volta dal perimetro delle strade, siamo in campo per la realizzazione dello Ski Stadium di Bormio. La fine dei lavori è prevista per ottobre 2025, in anticipo rispetto all’inizio dei Giochi".

A livello di traffico, sulle autostrade della vostra rete, i flussi sono tornati a livelli pre-Covid?

"I flussi superano i livelli del 2019 e lo smart working, dal nostro osservatorio, non ha portato a una riduzione degli spostamenti. Su Tem, ad esempio, nei primi cinque mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, si è registrato un aumento di traffico del 5,3%, con un aumento dei proventi pari al +8,14%. Anche su Pedemontana si conferma il trend di crescita, con un aumento del traffico dell’1,44% e un traffico giornaliero medio settimanale che si attesta sui 25mila veicoli. Si registra una crescita importante, del 4,2%, anche su Brebemi".