ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Senza Harry Potter non è Natale: "La sua magia diventa musica"

Agli Arcimboldi proiezione del film con l’accompagnamento dal vivo di un’orchestra di 80 elementi "La saga racconta avventure soprannaturali, ma i veri protagonisti sono sempre e comunque i sentimenti".

Agli Arcimboldi proiezione del film con l’accompagnamento dal vivo di un’orchestra di 80 elementi "La saga racconta avventure soprannaturali, ma i veri protagonisti sono sempre e comunque i sentimenti".

Agli Arcimboldi proiezione del film con l’accompagnamento dal vivo di un’orchestra di 80 elementi "La saga racconta avventure soprannaturali, ma i veri protagonisti sono sempre e comunque i sentimenti".

Quando arriva Natale puoi anche non credere a Santa Claus, ma ad Henry Potter sì. Devi. Perché ormai sotto l’albero degli Arcimboldi quella del maghetto partorito dalla fantasia di J.K. Rowling è una presenza irrinunciabile come quella delle strenne con la coccarda e del panettone. E se un anno fa l’Orchestra italiana del Cinema col suo “cineconcerto” aveva lasciato affiorare dalle caligini di Hogwarts il quinto capitolo della saga “Harry Potter e l’Ordine della Fenice” domani e sabato, con la direzione di Timothy Henty, è la volta di “Harry Potter e il principe mezzosangue”. "Tutti suonano le colonne sonore di Harry Potter" ammette Marco Patrignani, fondatore e presidente dell’Orchestra Italiana del Cinema oltre che direttore artistico del Roma Film Music Festival. "Quando a Londra ho visto (e ascoltato) questo sesto capitolo nell’esecuzione dalla Royal Philharmonic Orchestra mi sono molto emozionato, perché l’esperienza del film con orchestra dal vivo di 80 elementi rimane qualcosa di straordinario".

Il passaggio dalle partiture di John Williams, autore delle musiche dei primi tre capitoli, a quelle di Nicholas Hooper cambia qualcosa nell’impatto delle immagini sullo spettatore?

"Ciascuno ha la sua scrittura, la sua impronta, anche se una saga del genere si porta dietro necessariamente il proprio passato sottoforma di passaggi e citazioni irrinunciabili ai fini della narrazione. Tant’è che cambiano le storie, ma l’onda che si crea in sala tra schermo, orchestra e platea resta la stessa".

Dati alla mano, nel Regno Unito quella del “principe mezzosangue” rimane la colonna sonora di Harry Potter più alta in classifica di tutta la serie.

"C’è della magia in queste avventure. E non solo perché costellate di eventi soprannaturali, visto che alla fine sono comunque i sentimenti a tenere le fila delle diverse vicende. Soprattutto oltre Manica, dove Harry Potter è un fenomeno culturale di massa e i suoi racconti vengono vissuti come qualcosa di reale".

Basta ricordarsi del viralissimo video del ragazzino che si schianta contro il muro del binario 9¾ (luogo immaginario tra le piattaforme 9 e 10) della stazione di King’s Cross nell’illusione di attraversarlo.

"Nella logica del pubblico inglese, una disavventura dovuta probabilmente al fatto di non averci creduto fino in fondo. Convinzione moltiplicata a Natale dal fatto di vivere un periodo perfetto per essere associato alle magie. Ecco perché il prossimo torneremo a Milano con la prima parte di ‘Harry Potter e i Doni della Morte’, settimo e penultimo capitolo della saga".

Harry Potter a parte, su quali altre musiche del grande schermo si sta concentrando?

"Sul film coi maggiori incassi della storia: ‘Avatar’. Kolossal dalle musiche meravigliose firmate da un grandissimo specialista del genere quale James Horner. Storia ancora di grandissima attualità realizzata non a caso da un David Cameron che, prima di regista, ama definirsi esploratore e inventore".