
Eva Kant (Ansa)
Milano, 26 agosto 2017 - Uno dei più apprezzati e prolifici cartoonist italiani è salito per sempre fra le nuvolette una settimana fa. Il 18 agosto è scomparso a Giaveno - cittadina della piemontese Val Sangone, accanto alla Valle di Susa - Sergio Zaniboni. Aveva ottant’anni e ne aveva dedicati cinquanta al fumetto. Soprattutto a Diabolik: fu lui, infatti, a regalare al “re del terrore”, e forse ancor piú a Eva Kant, la bionda compagna del super criminale, i loro volti storici.

Urgeva dunque un bravo disegnatore. E le sorelle diabolike si rivolsero a Luigi Marchesi. Artista che amava ballare. Una notte, tornando da Casalpusterlengo, dove si era recato con l’amico Angelo Polenghi, detto Gino, ex barista, in auto il Marchesi ebbe la folgorazione; quel naso aquilino, quelle sopracciglia, quel profilo alla Robert Taylor... ma sí, il Gino era il Diabolik che cercava. Anche Marchesi, comunque, non durò molto. A differenza, appunto, di Sergio Zaniboni: il suo tratto, preciso senza sbavature, attento ai dettagli quanto alle inquadrature, abile nel variare cinematograficamente campi e profondità, è stato senza dubbio uno dei fattori del successo di Diabolik, il personaggio che fra pochi anni sarà uno splendido sessantenne. Dopo aver lavorato come radiotecnico, illustratore e grafico pubblicitario - suo il logo storico delle figurine Panini - Zaniboni si era fatto sedurre dalla magia dei fumetti. Esordì nel 1969 sulle pagine di “Horror” dell’inesauribile Gino Sansoni, che poi gli affidò un adattamento dei “Promessi Sposi”. Pochi mesi dopo, però, Zaniboni entrò nello staff di Diabolik, debuttando con “Delitto su commissione” e divenendo una colonna di Astorina: disegnerà oltre 300 storie e numerosissime copertine.
Ma non si limitò a Diabolik, l’infaticabile Zaniboni. Superando il timore di non saper disegnare i cavalli, legò il suo nome anche a Tex Willer: suo “Piombo rovente”, il “texone” 1991 scritto da Claudio Nizzi, il padre con Carlo Biscarato dell’interminabile Larry Yuma. Ma già nel 1970 Zaniboni aveva iniziato a collaborare con il “Corriere dei Piccoli” e nel 1972 con “Il Giornalino”. Negli anni ‘80 disegnò per due riviste splendide, “Orient Express” e “Comic Art”. Premio Anafi alla carriera nel 1990, Yellow Kid nel 2000, Gran Guinigi nel 2002, Zaniboni lavorò anche per il “Giorno dei Ragazzi”: con alcune puntate dei “Naufraghi”, sui testi di Pier Carpi e Michele Gazzarri.