
Luca Ravenna
Milano - Inizia Lol 2 e lui, protagonista in 'quota indie' della prima stagione dello show comico, contemporaneamente debutta con il suo nuovo e irriverente spettacolo che lo porterà in giro per l'Italia e già gli impone di aggiungere date ovunque. Pure nella sua Milano dove nella seconda metà di aprile "siamo arrivati alla tripletta al Lirico". Luca Ravenna, anni 34 e un diploma al Centro sperimentale di cinematografia in tasca, già autore di Quelli che il calcio, rivelazione italiana della stand up comedy, parte da Padova con un effetto sorpresa a cominciare dal titolo – 568: "Cosa vuol dire? Non lo spiego, come non l'ho fatto per il precedente tour Rodrigo. Accontentatevi di sapere che è un numero magico".
Un motivo in più per andare a scoprire dal vivo "l'unico milanese che fa ridere anche i romani" che con il suo podcast "Cachemire" su YouTube in coppia con Edoardo Ferrario è arrivato al primo posto su Spotify Italia. Per rendersi conto che "l'Italia non è divisa tra Nord e Sud, ma tra città grandi e città piccole". E allora "come lavorerà mai un terapeuta in un piccolo paese dove tutti si conoscono? Per arrivare a chiedersi perché le persone pagano qualcuno per fare una cosa che, invece, dovremmo imparare a fare da soli, cioè ascoltarsi".
Spietato e con quel cinismo da trentenni che racconta le storie medievali delle coppie che alla lunga si chiudono in una rocca e pure un immaginario viaggio con Michele Serra su un treno regionale che porta vite, emozioni, contraddizioni e "quel razzismo di fondo, quella diffidenza, che tutti abbiamo nonostante le apparenze". Provocazioni, ma vale la regola che "se quando scrivi uno spettacolo c'è qualcosa che ti fa sudare, allora vuol dire che sei sulla strada giusta". Anche facendo "un vero outing sulla mia cleptomania da ragazzo – confessa -. Avevo la passione per i piccoli furti nei peggiori supermercati di Roma"-
Oggi, da comico, ruba i gesti e gli atteggiamenti normali degli altri e li trasforma in show. Colpendo con stile, con la battuta e mai con la presa in giro. Persino contro i complottisti della pandemia: "In questi ultimi due anni pensare al complotto era come indossare la Lacoste negli anni Ottanta". Luca Ravenna tiene il palco ricordandosi sempre lo stupore davanti ad "Aldo, Giovanni e Giacomo che fanno ridere tutti insieme come un'orchestra". Del resto "la comicità ha ritmo, il ritmo fa ridere. Ed è musicale. La stand up, poi, ha molto ha a che fare con il rap, anche se più lento, meno scioglilingua". Non a caso il tour sarà nei luoghi solitamente dedicati alla musica e pure i posti sono quasi sempre volutamente non assegnati. Come per i concerti. Per "creare quella socialità e quella gioia nell'attesa tipica dei live".