
Luca Aquino
Milano, 3 novembre 2016 - Il soffio, le note. L’arte e la storia. “Petra” è un progetto che va oltre l’incontro di un giovane trombettista jazz, Luca Aquino, e i solisti della Jordanian National Orchestra. Sabato al Regio di Torino il Jordan Tourism Board porta questo lavoro in un grande teatro, la musica registrata nel parco archeologico di Petra, per la campagna globale Unesco #Unite4Heritage, nata in risposta agli attacchi terroristici al patrimonio artistico e culturale mondiale. Ricordiamoci di Palmira e portiamo la musica e l’arte nelle culle della storia.
Dal vivo vedremo al Piccolo Regio otto musicisti di sei nazionalità diverse dare vita a un racconto di note, reverberi, ritorni, movimenti circolari che portano i mondi in quella parte antichissima del mondo, in un sincretismo colto popolare che è la visione world jazz contemporanea post Ecm, l’etichetta tedesca che dagli anni ’70 promuove questi incontri scontri. Poi tutto prende le forme di un post classicismo aperto alle emozioni dell’anima, di pancia e di cuore, più che ai canoni perversi della scuole del Novecento. Le pietre ci rimandano all’etimologia del suono, dell’ispirazione e dell’improvvisazione (della concertazione).
Suonano il trio italiano composto da Luca Aquino (tromba e musiche), Natalino Marchetti (fisarmonica), Sergio Casale (flauto e arrangiamenti) e l’ensemble dei solisti della Jordanian National Orchestra, la violinista tedesca Anna Maria Matuszczak, il contrabbassista siriano Bassem Al Jaber, il percussionista Brad Broomfield di New Orleans, il violista iracheno Mohammad Abbas e l’oboista rumeno Laurentiu Baciu. Qui la musica è una freccia scoccata nel tempo, il nomadismo testimone di civiltà che non ci sono più prende la forma di un flauto o di una fisarmonica, la sintesi assoluta di una tromba dove Luca si specchia nell’identità nuragica di Fresu. Sua è l’idea di registrare nel sito archeogico, figlia della passione per l’utilizzo di riverberi acustici naturali all’interno della sua scrittura musicale. E il potenziale acustico di “Piccola Petra” si è subito rivelato durante le sue tre visite in Giordania, il risultato espressionistico e poetico è coinvolgente, esteticamente coerente, libero e legato a una forma di grande maturità espositiva.
Luca Aquino porta a Torino la sua testimonianza e una nuova avventura perchè “Petra” è un vero percorso di collaborazione e integrazione multiculturale fra musicisti, staff tecnico, il mecenate dell’orchestra nazionale giordana, Talal Abu-Ghazaleh; le istituzioni giordane con il Ministero del Turismo, l’ente che tutela il Sito di Petra (Petra Development and Tourism Region Authority) e un partner internazionale come l’Unesco di Amman. È il primo progetto discografico della Talal Abu-Ghazaleh International Records, la nuova etichetta fondata con lo scopo di sviluppare e sostenere l’industria musicale in Giordania. I ricavati dell’album andranno al sito di Petra e all’associazione no-profit che sostiene l’orchestra giordana.