La miope superbia dei vincitori. La dignità dei vinti (delle donne). Ma anche gli aspetti più crudi e violenti della guerra, il lato oscuro dell’uomo, l’orgia del potere. Insomma, si parla de "Le Troiane" di Euripide, le cui parole sembrano aleggiare nell’aria in questo periodo. Eppure il nuovo progetto di Marcela Serli è come se andasse oltre tutto questo. Non senza ambizione. Fin dal titolo: "Le troiane, la guerra e i maschi. Una re-visione necessaria", dal 16 al 19 giugno in Sala Shakespeare dell’Elfo Puccini, all’interno di questo mese di programmazione dedicato al Pride. "È un tentativo tragicomico, per riflettere sul potere patriarcale e sulla sua pervasività nella rappresentazione del femminile", spiega la regista. Qui in scena insieme a un cast di "attrici i cui corpi politici sfuggono alle norme e ai canoni della società occidentale". Sul palco allora Eva Robin’s, Caterina Bonetti, Noemi Bresciani, Ira Fronten, Elena Husu e Caterina Simonelli/Kalua Rodriguez. Per raccontare di queste donne che attendono in un non luogo. Mentre alle loro spalle la città brucia.
D.V.