Prima dei nuraghi c’era il Festival Abbabula

Una cooperativa di ragazze terribili, un festival storico di parole e canzoni d’autore, aperto a teatro, danza, letteratura e poesia di Marco Mangiarotti

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Milano, 3 settembre 2015 -ABBABULA, che sembra un alto raglio alla luna. Una cooperativa di ragazze terribili, un festival storico di parole e canzoni d’autore, aperto a teatro, danza, letteratura e poesia. Le radici a Sassari, il testimone preso dal festival di poesia diretto da Flavio Soriga, “scrittore sardo vivente” (Sardina Blues), location davanti all’altare prenuragico di Monte d’Accoddi e al suo dolmen. Al tramonto del 30 luglio con i performers e le maschere lignee nere dei Mamuthones: i Koi - Cantando Danzavamo di Chiara Murro, una produzione del festival, e la musica elettronica registrata all’alba sul sito da Arrogalla, come nell’anteprima sul nuraghe reggia di Santu Antine. Indimenticabile come il live set.

Ricordo il cantautore cagliaritano Matteo Sau, che ha un linguaggio sentimentale ironico, elegante, blues magrebino di Faris Amie, la sintesi afro jazz, molto francese, di Baba Sssokole musiche al tramonto di Claudia Aru. Trionfo popolare per Mannarino e la sua orchestra romana, strepitoso lo spettacolo di Dario Brunori (nella foto), libero balance fra parole e musica che va oltre, nei monologhi, il teatro canzone. Storie di paese, lingua letteraria cosmica e comica, musicisti esemplari, flauto e violoncello. Da cantattore, come suggeriva l’ultimo album. Brunori da Sas a Srl è giovedì 17 settembre al Teatro Colosseo di Torino per Mito. Consigliatissimo.