Eros Ramazzotti in concerto a Milano, un ritorno "perfetto"

Contachilometri alla mano, Eros Ramazzotti ha percorso poco meno della circonferenza terrestre prima di tornare in quel Forum che lo scorso ottobre l’aveva accolto a braccia aperte per tre sere. L’appuntamento ad Assago è lunedì, con replica l’11 al PalaGeorge di Montichiari di ANDREA SPINELLI

Eros Ramazzotti ritorna ad esibirsi a Milano dopo le tre grandi serate dell’ottobre scorso L’11 sarà a Montichiari

MIlano, 6 marzo 2016  - Fuoco nel fuoco. Contachilometri alla mano, Eros Ramazzotti ha percorso poco meno della circonferenza terrestre prima di tornare in quel Forum che lo scorso ottobre l’aveva accolto a braccia aperte per tre sere. L’appuntamento ad Assago è domani, con replica l’11 al PalaGeorge di Montichiari.

Merito del Perfetto World Tour che da quattro mesi gestisce l’ex ragazzo nato ai bordi di periferia sulla strada, mettendogli in valigia emozioni per sempre come il clamoroso ritorno al Festival di Viña del Mar dopo diciotto anni di latitanza o lo sbarco, in Transiberiana, nell’Oriente Russo per una serie di show che lo vedranno in scena pure ad Ekaterinburg, Chelyabinsk e Novosibirsk. Basta guardare la strada fatta da Eros in trentadue anni d’hit-parade per capire che in Italia di artisti così non ne nascono più; sessanta milioni di dischi venduti, tredici album in studio, e una popolarità che va dagli Urali alle Ande ne fanno un primatista assoluto. D’altronde quella di addomesticare “el monstruo”, il pubblico di Viña sempre smanioso di dimostrare al divo di turno che il sinistro titolo non è usurpato, è un’impresa da numeri uno. E lui fra i divi del pop italico è il più grande, anche se l’ultimo album “Perfetto” non ha raggiunto i traguardi sperati, arenandosi su un solo disco di platino contro i cinque del predecessore “Noi”.

«È vero, da questo album mi sarei aspettato di più - ammette Ramazzotti con la brutale sincerità di sempre - ma la crisi della discografia è uguale per tutti e qualsiasi artista sa che oggi il momento della verità sono i concerti». Prima di partire per il Cile, il cantante romano aveva festeggiato a Sanremo i trent’anni della vittoria di “Adesso tu”, raccontando a Carlo Conti le gioie del matrimonio con la modella bergamasca Marica Pellegrinelli, 27 anni, e l’amore per i figli Raffaela Maria, 4 anni, Gabrio Tullio, un anno (il 14 marzo), Aurora, 19 (nata dal precedenti nozze con Michelle Hunziker). E mostrando un effetto-Marica pure sulla sua visione del mondo. Se nel 2009 era sprofondato nella polemica definendo, infatti, le adozioni delle coppie omosessuali “innaturali”, oggi Eros rivendica il diritto di cambiare idea facendo suo il nastro arcobaleno pro unioni civili e pro adozioni per ricordare che “i figli fanno famiglia, e la famiglia è fondamentale, qualsiasi essa sia”.

Estremo, appassionato, autentico, abituato a giocare - nella vita come nella Nazionale Cantanti - sempre in attacco, “Ramazza” non si tira indietro nemmeno davanti al suo passato. «Quando sono arrivato a Milano avevo poco più di vent’anni ed ero un istintivo appassionato di blues e di rock. È stato il produttore Roberto Galanti a plasmarmi mettendomi al centro della musica leggera; aveva capito tutto, perché è stato il pop a farmi arrivare alla gente. Io poi ci ho messo tanto del mio e quella terra promessa che cercavo a Sanremo penso proprio di essermela meritata».

di ANDREA SPINELLI