FEDERICA PACELLA
Cultura e Spettacoli

Le discoteche diventate un “mito”, dall’Old Fashion al Number One: la Lombardia premia le più longeve

Via alla candidatura per i locali che hanno “cresciuto” con la musica intere generazioni. "È un riconoscimento all’impegno, finalmente non siamo più imprese di second’ordine"

Lo storico concerto di Jimi Hendrix alla discoteca Trianon, oggi Old Fashion

La rivincita delle discoteche: le nottate in pista, tra luci stroboscopiche, musica ad alto volume e storie più o meno fugaci valgono il riconoscimento di “locale da ballo storico”. Requisiti: 25 anni di età ed esser sempre stati attenti al rispetto delle regole per garantire il divertimento in sicurezza, quest’ultimo aspetto da mantenere nel tempo (pena la perdita del riconoscimento). Lo prevede il bando pubblicato sul sito di Regione a cui, entro novembre, è possibile candidarsi per ottenere il “bollino”, prima volta in Italia.

La Lombardia ha così dato seguito a quanto previsto proprio dalla legge regionale 7 del 2022, che ha sancito il ruolo sociale e aggregativo svolto dalle imprese che si caratterizzano per la particolare attenzione alla diffusione del sano divertimento e dell’intrattenimento in sicurezza.

“Per noi è molto importante – commenta Roberto Cominardi, presidente Silb Milano e titolare dell’Old Fashion di Milano – perché il nostro settore è sempre stato considerato come semplice intrattenimento, mentre finalmente si evidenzia anche il valore culturale. La storia si è fatta anche nei nostri locali: prendiamo ad esempio il movimento Lgbt e le discoteche negli anni ‘70 in America, lo Studio 54 a New York, dove le persone potevano finalmente esprimersi senza aver timore di andare incontro a forme di omofobia".

In Italia, iconici sono stati i locali della riviera romagnola, ma anche la Lombardia ha una grande tradizione, con circa 700 locali da ballo. Quanti storici lo si vedrà dall’esito del bando, ma si può citare proprio l’Old Fashion, nato nel 1930, seppur col nome Trianon, l’Hollywood, la Balera dell’Ortica a Milano. "I nostri – conclude Cominardi - sono luoghi di aggregazione per giovani, che poi da anziani ricordano i momenti passati nei nostri locali, che diventano parte della storia, singola e collettiva. E poi quanti amori, quanti matrimoni sono nati qui".

Tra le zone a più alta densità di locali da ballo c’è anche il Bresciano, in particolare sul Garda (ma non solo). Gli storici? Si va dal Florida al Number One alla Torre di Gardone Riviera alla Plaza Disco di Roè Volciano. "Sono particolarmente orgoglioso dell’istituzione di questo riconoscimento – sottolinea Domenico Zucchi, titolare di La Plaza Disco e presidente Silb Brescia - frutto di un lavoro iniziato nel 2020, quando il Covid ci ha particolarmente penalizzato. Allora parlai col consigliere regionale Claudia Carzeri delle criticità e delle opportunità del settore dell’intrattenimento troppo spesso percepito come un ambito imprenditoriale di second’ordine. Ora, invece, viene riconosciuto il valore sociale, imprenditoriale e aggregativo, ma non sottovalutiamo anche l’aspetto di attrattore turistico. Da parte nostra, l’impegno è a lavorare perché il divertimento sia in sicurezza e nella legalità".

Il grande nemico delle discoteche, infatti, è l’abusivismo, che getta ombre sull’intero settore, penalizzando anche chi rispetta le regole. "Per la prima volta in Italia – evidenzia Maurizio Pasca, presidente Silb-Fipe – alle nostre imprese vengono attribuiti quei valori culturali e sociali che il Silb ribadisce da sempre".