Verrà simulata la caduta dell’aereo

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Nella simulazione di un volo, come quello che fece il Pilatus-Pc12 prima di schiantarsi, si cercheranno le spiegazioni alla tragedia del 3 ottobre in cui hanno perso la vita 8 persone, tra cui un bimbo di due anni. Ai comandi dell’aereo da turismo, di cui era proprietario, c’era l’imprenditore romeno Dan Petrescu, uno degli uomini più ricchi della Romania con un patrimonio stimato in 3 miliardi di euro. Con lui a bordo dell’aereo c’era anche la sua famiglia: la moglie Regina Dorotea Balzat Petrescu di 65 anni con cittadinanza francese e il figlio di 30 anni, Dan Stefan, nato a Monaco di Baviera. Le altre vittime erano amici di famiglia: l’italiano Filippo Nascimbene, di 32 anni e originario del Pavese, la moglie Claire Alexandrescou, cittadina francese, e il figlio di appena due anni Raphael. Infine la nonna del piccolo, Miruna Anca Wanda Lozinschi, e un amico del figlio dell’imprenditore, il canadese Julien Brossard. Erano partiti da Milano con direzione Olbia: in Sardegna li attendeva la madre dell’imprenditore.

Le cause dell’incidente avrebbero dovuto essere svelate dall’analisi delle scatola nera. Recuperata già pochi secondi dopo la tragedia, i dati trovati in memoria erano fermi allo scorso aprile. Ora sarà necessario percorrere una strada investigativa diversa, purtroppo molto più lunga. La procura ha nominato il professore Marco Borri, ingegnere del dipartimento di Scienze e tecnologie aerospaziali del Politecnico, come consulente ed esperto in materia. Ma saranno necessari altri periti per studiare la dinamica, la traiettoria e simulare il decollo e il volo. E definire i risarcimenti: oltre alla indiscutibile tragedia umana, ci sono danni relativi agli immobili e alle auto parcheggiate nei dintorni. Inoltre ci sarà il risarcimento dovuto alle famiglie Nascimbeni e Alexandrescu, amici del miliardario.