Seconda dose vaccino in vacanza

Lo stop nella conferenza Stato-Regioni, Moratti: si sta valutando possibilità solo per lavoratori che tornano a propria residenza. Fedriga: se uno è in vacanza, magari torna per farsi il vaccino e poi torna in ferie

L'assessora al Welfare Letizia Moratti

L'assessora al Welfare Letizia Moratti

Milano - Non sarà possibile vaccinarsi nei luoghi di vacanza. A dirlo è stata la vice presidente lombarda e assessora al Welfare Letizia Moratti, presentando ieri il calendario vaccinale per i prossimi mesi in Lombardia. Il tema del richiamo fuori dalla propria regione era emerso nelle scorse settimane: come comportarsi con le seconde dosi durante il periodo estivo? Secondo quanto riferito da Moratti dalla conferenza Stato-Regioni è emerso lo stop. "E' impossibile vaccinare nelle diverse regioni perché c'é un aspetto di distribuzione di vaccini, di logistica e di medici – ha detto la vice presidente dalla Regione -. Qui in Lombardia abbiamo cercato di tenere meno vaccinazioni nel periodo 'clou', quindi le due settimane di agosto".Le seconde dosi, quindi, dovranno essere essere inoculate nella regione in cui si risiede o si lavora. Moratti ha annunciato, invece, che le Regioni stanno studiando una proposta da presentare al commissario, Francesco Figliuolo, sulla possibilità di somministrare la seconda dose nella regione di appartenenza ai lavoratori che rientrano alla propria residenza per le vacanze. "In commissione Salute è stato dato alla Lombardia il compito di presentare un progetto che verrà discusso mercoledì per trovare un accordo tra le regioni", ha aggiunto la vicepresidente.

"Abbiamo iniziato a discutere la possibilità delle seconde dosi in vacanza. Sarebbe fattibile, con tutte le difficoltà del caso, con la seconda dose per chi torna nel suo luogo di residenza. Ma pensare che chi va in vacanza una, due settimane possa fare il vaccino dove passa la vacanza, spero che tutti si rendano conto che alcune località hanno milioni e milioni di turisti che vi arrivano, diventa tecnicamente impossibile" ha detto ieri il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine dell'aggiornamento sull'andamento della pandemia Covid in regione. "Tutti dobbiamo metterci un pezzettino del nostro per fare sì che la campagna vada bene- ha detto Fedriga-. Quindi se uno è in vacanza, magari torna per farsi il vaccino e poi torna in vacanza. Così farò io se sarò in villeggiatura in quel periodo", conclude il governatore.

Ma c'è anche chi chiede di concordare modalità che permettano ai cittadini di vaccinarsi fuori regione, durante le vacanze. Per la consigliera regionale lombarda del Pd Carmela Rozza la Regione Lombardia deve chiarire "perché non vuole trovare una soluzione che metta insieme la necessità di raggiungere il prima possibile un'alta percentuale di persone vaccinate e il legittimo desiderio dei cittadini, dopo un anno di chiusure, di andare in vacanza. Un accordo è invece possibile, grazie alla collaborazione tra Regioni, che devono mettere a disposizione i dati, e al supporto del portale di Poste per le prenotazioni. Si tratta semplicemente di programmare la distribuzione dei preparati e organizzare le agende, visto che molte Regioni hanno già dato la disponibilità a rinforzare i presidi vaccinali per accogliere i turisti. La scelta di posticipare le seconde dosi per tre vaccini su quattro (dopo 35/42 giorni la seconda dose per Pfizer e Moderna e dopo 72 quella per AstraZeneca) allunga infatti i tempi di immunizzazione, con la conseguenza che moltissimi richiami cadranno tra luglio e agosto e con evidenti difficoltà per i nuclei familiari a causa di scadenze temporali diversificate. E così molti cittadini si stanno ponendo il tema di ritardare l`immunizzazione al rientro o addirittura saltare il secondo appuntamento pur di fare qualche giorno di vacanza, con pericolose ricadute sui contagi che infatti potrebbero ripartire proprio al mare o in montagna". "Per evitare di compromettere i risultati fin qui raggiunti, o che la campagna di vaccinazione subisca ritardi o battute d`arresto, serve un surplus di organizzazione e di programmazione, ma occorre innanzitutto la volontà di risolvere i problemi" ha proseguito Rozza, concludendo "per questo invitiamo Regione Lombardia a deporre le polemiche e a sedersi al tavolo della Conferenza Stato Regioni per trovare una soluzione nell`interesse collettivo. Del resto da giugno avremo una quantità importante di dosi di vaccini".