Truffe su internet raddoppiate nel 2020. Quanto sono al sicuro i tuoi soldi online?

Le interviste alle vittime e il ruolo della politica. La guida degli esperti: come difendersi sul web e cosa non fare sui social. Ecco il nostro apporfondimento multimediale

Quali sono le truffe online più comuni e come difendersi

Quali sono le truffe online più comuni e come difendersi

L'anno scorso quasi centomila italiani sono stati truffati su internet e questa è la nuova puntata di Dieci. Ogni settimana una storia raccontata con video, foto e infografiche. L'informazione semplice, ma spiegata bene. Se stai leggendo da uno smartphone, clicca su > questo link < per goderti a pieno il prodotto. Altrimenti, inizia a sfogliare quello che vedi qui sotto.

Ogni sei secondi, su internet, un italiano viene truffato. Che siano mascherine contraffatte o sottrazione di codici bancari, una cosa è certa: nel mondo digitale stanno aumentando i reati. Secondo i dati della polizia postale, nel 2020 le truffe online sono raddoppiate rispetto al 2019, arrivando alla quota record di 95mila.

Ma cosa rischia l'utente, su internet? Una delle pratiche più comuni e pericolose si chiama phishing (dall'inglese fishing, pescare) in cui un malintenzionato inganna la vittima convincendola a fornire dati finanziari o codici di accesso. Spesso, arrivano finti sms o mail dalla propria banca in cui si chiede di aggiornare alcune informazioni. Il consiglio per non abboccare è: mai inserire i propri dati. Le banche – lo ripetono sempre – non chiedono mai questo genere di dati tramite mail o sms, quindi, se un messaggio ce li chiede, è sicuramente falso.

«È arrivata una mail alla mia ragazza che diceva che i soldi del conto erano a rischio», racconta Simone Zonca, di 27 anni. «La mail rimandava a un sito dell'Intesa Sanpaolo, o almeno così ci sembrava. Aveva persino il logo di "sito sicuro e affidabile" di Google. Ci chiedeva di aggiornare le credenziali, lo abbiamo fatto e in 30 secondi i truffatori avevano fatto partire un bonifico di 3.400 euro. La cosa peggiore è che la banca non è riuscita a fermare il bonifico, anche se l'abbiamo avvisata immediatamente, ci hanno detto che era colpa nostra. Era la vigilia di Natale, abbiamo perso tutti i soldi».

«Questi truffatori hanno un modello di business, sanno che su grandi numeri qualche vittima di cascherà», spiega Carlo Mauceli, national digital officer di Microsoft. Inoltre, aggiunge, «è molto difficle risalire a loro, è così complicato che tutto sommati questi criminali fanno una vita tranquilla». In Italia, va detto, i numeri gli danno ragione: su decine di migliaia di segnalazioni, l'anno scorso ci sono stati appena 24 arresti. La deputata del M5s Mirella Liuzzi, in Commissione trasporti e telecomunicazioni, spiega che perseguire i responsabili è molto difficile: «i criminali sono spesso all'estero, servono rogatorie e atti internazionali». Un passo avanti, comunque lo stiamo facendo, aggiunge Liuzzi: «Con un nuovo Decreto verrà creata la prima agenzia nazionale di cybersicurezza, che ha l'obiettivo di sensibilizzare, innovare e agire sul fronte della sicurezza dei nostri dati, soprattutto di quelli conserviati dalla pubblica amministrazione».

La cosa più importante, su cui esperti e legislatori sono d'accordo, è che lo strumento migliore contro i reati online sia la formazione digitale: insegnare, quindi, a non abboccare all'amo. «Si è cresciuti molto dal punto di vista della tecnologia, non si è cresciuto altrettanto nella formazione. Molte truffe verrebbero evitate se ci fosse più alfabetizzazione digitale. La formazione sul digitale deve partire dalle scuole elementari, perché i bambini oggi sono fruitori di strumenti digitali». E con la diffusione, aumentano anche rischi e abusi, basti bensare che nel 2020 i reati di adescamenti di minori online sono aumentati del 101 per cento.

In questo campo, uno dei più attivi in Italia è Marco Camisani Calzolari, divulgatore, docente ed esperto digitale, famoso per la sua collaborazione con Striscia la Notizia, dove spiega in modo semplice al grande pubblico molti concetti del mondo digitale. «Buonsenso. La chiave è il buonsenso. Una dote che abbiamo culturalmente, da sempre. Ce l'hanno le nostre mamme, le nostre nonne. Per strada non ci fideremmo di chi prova a venderci un telefono a metà prezzo, perché a volte ci fidiamo online? Perché pensiamo che sia un mondo diverso, virtuale, ma in realtà è assolutamente reale. Il buonsenso che abbiamo per strada dobbiamo applicarlo anche online, perché sono molto, molti simili».