MARION GUGLIELMETTI
Cronaca

Trenincorsa, 'Barba e capelli' per rinnovarsi. La band presenta il nuovo album

Il gruppo, dopo l'arrivo del produttore artistico 'Cesareo', il chitarrista di Elio e le Storie Tese, si è riorganizzato: nuove sonorità e arrangiamenti. Non ha però perso la sua anima e i suoi ideali

Trenincorsa

Milano, 15 giugno 2016 - "È ora di tagliarsi barba e capelli". Chi non ha mai detto questa frase, almeno una volta nella vita? Certo, capita di voler seguire la moda del momento, ma solitamente il cambio look avviene quando l'unico desiderio è quello di dare un taglio con il passato. È così è stato per i Trenincorsa, gruppo folk italiano, principalmente acustico, nato nel 2001 a Luino, nel Varesotto. La formazione ha subìto vari cambiamenti negli anni. Da maggio 2013 comprende sette elementi: Matteo Carassini (voce), Claudio Noseda (chitarra acustica), Fabio Ferrari (percussioni), Giovanni Bruno (fisarmonica), Giuseppe Gigliola (batteria), Ilario Longhi (basso) e Simone Jovenitti (tastiera).

TrenincorsaA dire la verità il loro non è stato un rinnegare la strada percorsa in questi ultimi quindici anni, ma la voglia di fare qualcosa di diverso, di rinnovarsi e di mettersi ancora più in gioco nel mondo della musica italiana. I brani dei Trenincorsa sono sempre stati caratterizzati da numerose contaminazioni rock, pop e country, oltre che da numerosi riferimenti alle musiche tradizionali irlandesi. Molto particolare il connubio tra fisarmonica e percussioni africane e il frequente uso del dialetto lombardo  come strumento poetico e suggestivo, oltre che espressivo. Ma adesso c'è qualcosa in più: il 2015 vede la band attiva nella realizzazione di un nuovo progetto inedito, prodotto da Davide Civaschi, in arte 'Cesareo', chitarrista di Elio e le Storie Tese. L’album 'Barba e capelli' viene così caratterizzato da nuove sonorità e arrangiamenti, anche grazie al contributo artistico di Cesareo, ma mantiene l’anima e gli ideali ai quali i Trenincorsa hanno abituato i loro fan. 

"Volevo tentare un salto di qualità in tutti sensi", racconta Cesareo. E prosegue: "I Trenincorsa li conosco da sempre ma è una banda molto giovane e che si entusiasma sempre anche delle piccole cose, ma aveva bisogno di riorganizzarsi". Si, perché anche nel mondo della musica ci sono delle regole e vanno seguite in modo ben preciso. "Se fai un bel disco  - spiega il chitarrista di Elio - e non sai come confezionarlo o farlo conoscere alla gente, non vai da nessuna parte. Serve, ad esempio, una copertina disegnata in modo accattivante, un ufficio stampa efficiente e dei buoni contatti per non restare nella solita cerchia di amicizie".

Trenincorsa in concertoMa come si fa a 'mettere ordine' in una band? "Sono stato da subito contento di entrare in questo ruolo di manager. Credo e rispetto la democrazia, ma quando sono arrivato - spiega Cesareo - ho messo subito le cose in chiaro: si fa esattamente come dico io". E i Trenincorsa si sono messi a lavorare con grande impegno e passione. "Mi sono buttato in questa avventura molto seriamente. Essere una band  - teorizza il 'capotreno' - vuol dire avere a disposizione una piccola orchestra di strumenti ai quali va trovato il giusto tempo e spazio. Dovevo far sì che tutti dessero il meglio e valorizzare le loro caratteristiche più particolari". Cesareo è riuscito a farlo senza però perdere di vista l'impronta folk che caratterizza il gruppo. Un lavoro non semplice. "Soprattutto non volevo che venissero scambiati con altri gruppi che utilizzano questo strumento", sottolinea il produttore artistico. È così, dopo qualche tempo che Cesareo è entrato a far parte della squadra, si dice soddisfatto dei cambiamenti avvenuti. "L'album 'Barba e capelli' sta avendo dei buoni riscontri. Del resto - sostiene - è un'ora di musica molto piacevole, le melodie sono interessanti, ma lo sono ancora di più i testi delle canzoni, pungenti e riflessivi". Nei brani si trovano riferimenti a esperienze di vita vissuta, a momenti personali e a fatti di cronaca che hanno lasciato segni indelebili nel nostro Paese. 

Per quanto riguarda la musica, la tastiera è diventata per la prima volta una presenza fondamentale fin dall'inizio del percorso creativo e sono state inseguite sonorità diverse, espressioni di mondi musicali che mai in precedenza il gruppo aveva esplorato. Stesso discorso per la chitarra elettrica, a volte delicata e avvolgente, altre volte dal suono distorto. Nell'album compaiono ospiti d'eccezione: Elio e Davide Van De Sfroos, Cesareo alla chitarra elettrica, Faso (bassista di Elio e le Storie Tese) all'ukelele, Jantoman (tastierista di Elio) al piano e la giovane Arianna Di Claudio ai cori. 

Trenincorsa con CesareoL'impegno di Cesaro, però, non finisce qui: "All'uscita di un album, bisogna far seguire una tournée". E spiega: "I ragazzi della band sono 'animali' da palcoscenico perché adorano suonare dal vivo. Ma un conto è fare le prove e registrare in studio, dove i tempi sono più lunghi, più calmi e se sbagli puoi tornare indietro a sistemare le cose. Nel live è tutto 'one shot'. Sei su un palco, davanti alla gente e hai una sola opportunità. Non puoi permetterti neppure un errore". I Trenincorsa hanno appena tenuto un concerto a Besozzo, nel Varesotto, con la partecipazione di Cesareo ed Elio e le Storie Tese. Il 25 giugno saranno a Luino, poi a Balerna, ad Argovia, a Lugano, a Dongio e a fine luglio a Cugliate Fabiasco. Chissà che presto non varchino ancora di più i confini della Lombardia e della Svizzera. "Le canzoni in dialetto non dovrebbero restare nei luoghi dove questo linguaggio è comprensibile" , suggerisce il produttore artistico. E conclude:  "Anzi, le cadenze del dialetto possono raggiungere effetti metrici musicali, proprio come succede con l'inglese". In fondo, in ogni canzone si cela sempre qualcosa: solo se si è disposti ad ascoltare e a cercare di capire anche le parole dai suoni strani, si scopre cosa si nasconde dietro. E di solito sono mondi che regalano grandi emozioni".