Tradimento e amore, la classifica delle regioni più "infedeli": Lombardia prima in Italia

Nel bel Paese le relazioni extraconiugali sono più diffuse rispetto alla media europea: l’indagine su territori e città

Sophia Loren e Marcello Mastroianni in "Matrimonio all'italiana", 1964

Sophia Loren e Marcello Mastroianni in "Matrimonio all'italiana", 1964

Nella cattolicissima Italia si tradisce e si tradisce più che nel resto d’Europa. Indipendentemente dall’età, la percentuale di infedeli si attesta intorno al 59%, contro una media europea del 34%. Secondo un’indagine della piattaforma “Incontri extraconiugali”, tra le regioni più propense al tradimento ci sono la Lombardia (75%), la Campania (74%) e il Lazio (72%).

Il tradimento è una prassi antica quanto la società. Si è sempre fatto e le regole sociali lo hanno sempre accettato e, al contempo, limitato. E se una volta era propriamente circoscritto al matrimonio e spesso al marito, da qualche decennio il tradimento si è evoluto insieme all’emancipazione femminile e più in generale il mutamento delle relazioni.

Per sociologi e antropologi, il tradimento è ormai diventato una componente accettata nella società molto più che in passato, benché sia di fatto un oltraggio di vincoli morali, culturali, religiosi, giuridici e soggettivi. Come tale, cambia anche in base alle culture e alle geografie.

In Italia, è in Lombardia che c’è la maggiore propensione al tradimento: riguarda 7,6 uomini e 7,4 donne su 10. In Campania e nel Lazio con rispettivamente 7,5 e 7,3 uomini e 7,4 e 7 donne su 10. La Toscana segue in quarta posizione: qui a voler tradire sono 7,2 uomini e 6,9 donne su 10. Seguono Emilia-Romagna, Piemonte e Liguria.

Esaminando i dati delle singole città, invece, la prima in classifica è Roma, con una propensione al tradimento dei suoi residenti pari all'80%. Sul podio anche Napoli (78%) e Bergamo (76%).

Dalle “mogli e buoi dei paesi tuoi” nei decessi si è iniziata a fare una maggiore importanza al sesso, alla sua qualità e al ruolo di genere. Lo studio evidenzia anche come è cambiato il modo di gestire le infedeltà di coppia, le differenze tra uomini e donne nel modo di tradire e come oggi il tradimento migliora la relazione.

“Fino a 50 anni fa gli accordi nuziali si concludevano senza tener conto dei sentimenti dei promessi sposi e la relazionalità all'interno della coppia era meramente formale”, spiega Alex Fantini, ideatore di Incontri-ExtraConiugali.com. “Il matrimonio era influenzato dalle rispettive famiglie e serviva a sigillare il senso di appartenenza ad una determinata comunità. Le differenze tra i due sessi erano profonde, arrivandosi perfino a differenziare l'amore del marito per la moglie che veniva chiamato dilezione da quello della moglie per il marito che veniva chiamato riverenza”.