Rogo Torre dei Moro, un anno dopo: zero rimborsi e l'incubo di tornare a pagare i mutui

La compagnia di assicurazione chiede nuove verifiche tecniche. Ottanta famiglie senza casa, tempi lunghi per la riqualificazione

Ecco come appare oggi la Torre dei Moro

Ecco come appare oggi la Torre dei Moro

A un anno dall’incendio che ha distrutto la Torre dei Moro di via Antonini 32, alla periferia sud di Milano "ci sono tanti nodi da sciogliere". A spiegarlo è Mirko Berti, portavoce delle 80 famiglie che dopo il rogo del 29 agosto 2021 hanno dovuto trovare una casa alternativa in attesa del risanamento del grattacielo di 18 piani. Ma la strada è lunga: "Non sappiamo per quanti anni ancora resteremo fuori dalle nostre abitazioni. Degli 84 appartamenti, 17 sono stati completamente distrutti dalle fiamme e 16 sono gravemente compromessi. Un numero destinato a salire, perché più il tempo passa e più la situazione peggiora", sottolinea Berti.

Restyling fermo e rimborsi bloccati

E il restyling per ora è al palo, perché "la compagnia assicurativa del condominio ha chiesto un accertamento tecnico preventivo sull’edificio. Significa altre lungaggini prima di stabilire la cifra che ci spetta per la copertura dei danni". Elemento essenziale per poter definire un progetto e far partire i lavori. Questo lo stato di fatto, "mentre molte famiglie sono preoccupate perché la “sospensione“ del mutuo è stata concessa a qualcuno solo per un anno". Intanto l’ipotesi d’accusa di disastro colposo viene contestata nella chiusura della indagini della Procura a una quindicina di persone.

Proprietari costretti a sistemazioni di fortuna

Nel frattempo tutti gli abitanti, tra cui 34 minori, si sono trasferiti altrove, chi affittando un nuovo alloggio sul libero mercato, chi accettando l’ospitalità di parenti o amici ("alcuni si sono trasferiti fuori regione", evidenzia Berti), chi nelle case messe a disposizione dal Comune in via Antegnati o dalla Regione in più zone della città. "E continuiamo a sostenere spese – aggiunge il portavoce –, come quelle per l’energia elettrica". I cittadini evidenziano anche che attorno all’area del grattacielo spesso si accumula sporcizia e talvolta spuntano bivacchi.

Il nodo burocrazia

Finora quali sono stati gli aiuti economici? Il Comune ha stanziato fondi, consegnati alle singole famiglie sulla base del reddito e della composizione del nucleo familiare. Poi ci sono state donazioni di aziende e di privati. Adesso "la preoccupazione principale – conclude Berti – è legata alla durata dell’accertamento tecnico preventivo. L’assicurazione ha chiesto al giudice del Tribunale di istituire un collegio di tecnici che dovranno pronunciarsi su questioni specifiche. Noi ci auguriamo che nel frattempo si possa proseguire con la bonifica degli appartamenti e i traslochi dei mobili. I tempi sono andati per le lunghe anche perché il palazzo è rimasto sotto sequestro fino allo scorso marzo". Al momento, i piani sono inagibili. A un anno dal rogo, la torre è ancora spettrale.